Morabito: "Le cordate a me hanno sempre fatto paura"

23/06/2009 17:26

"Una vicenda che riguarda un club importante. Poi una sorta di legame è rimasto, anche per gli otto anni insieme in cui abbiamo lavorato molto bene. Questa vicenda la seguo da spettatore, per un senso di riserbo non ho mai fatto una chiamata a Vinicio, malgrado lo abbia sentito quando stava provando l'acquisizione del . Posso dire che Vinicio chiaramente non sta intervenendo con fondi propri, ma di altri personaggi, di imprenditori. Possibile ci siano situazioni che si verificano e che la situazione non vada a buon fine. Lui si è esposto molto. se ti esponi devi essere pronto ad accettare le critiche. Anche dal nostro ambiente che è spietato, dove le cose se vanno bene tutti ti esaltano, ma se non vanno bene ti sparano addosso".

Possibile qualcuno dei suoi si sia tirato indietro?

"Possibile, so che lui non si tirerebbe mai indietro. Il rischio è che qualcuno possa farlo. Le cordate a me hanno sempre fatto paura, ci sono più persone e ci sta che qualcuno cambi idea. Se io dovessi impazzire e intraprendere un'avventura simile, anche a livello inferiore, vorrei il controllo sulle economie".

Lui ha sempre avuto programmi ambiziosi?

"Sì, sempre, lui qualche anno fa aveva progetti diversi dai miei, questo ci ha portato alla separazione. Io sono più ancorato alla terra. Forse sbagliando ma sono più pudente, rispetto ad altri che rischiando hanno più successi".

Chi c'è dietro? Ci sono precedenti inquietanti?

"Devo dire la verità, non l'ho mai sentite queste persone, neanche ai tempi in cui eravamo soci. Al momento in cui ci sarà la parola fine, in un senso o nell'altro, mi auguro che Vinicio, che è sempre responsabile nelle sue operazioni, faccia luce. Nessuno sa chi sono queste persone. C'è il precedente del , Vinicio mi disse che le responsabilità del fallimento dell'operazione fu del presidente precedente che cambiò le carte in tavola all'ultimo momento. In questi sette anni in cui ci siamo separati ha lavorato su mercati locali, come quello austriaco e tedesco, senza ampliare la sua scuderia con giocatori importanti".


Possibile abbia alle spalle un gruppo capace di un investimento da 500 milioni?

"Capita di essere contattati da elementi della finanza, tante volte si presentano, soprattutto arabi, indiani, russi. Vengono valutate con cautela queste situazioni, perchè devo andare a buon fine, anche perchè sennò ci rimetti in immagine. Se non dovesse andare in porto non si parlerà di chi c'era dietro, ma di Fioranelli. Tanti dicono di avere un fondo di investimento. Chi ha un fondo vuole investire per guadagnare. Nel calcio oggi non è che si guadagni molto. Se si parla di stadio e marketing va bene, ma qui nessuno cerca visibilità, questi sono investimenti di cui devono rientrare. Qui, eventualmente si tratterebbe di investitori che poi vogliono rientrare dell'investimento".

Tutte queste notizie apparse sui giornali e che sono sembrate frettolose, chi le ha alimentate? Lo stesso Fioranelli?

"No, lui è sempre stato molto schivo con la stampa. Io a volte per alcune operazioni di mercato mi sentivo professionalemnte portato ad informare i giornalisti, lui invece era totalmenete chiuso. Io non vedo Vinicio in cerca di pubblicità. Credo avesse garanzie da chi ha messo a disposizione questi fondi. Una cosa di cui Fioranelli fa volentieri a meno è la pubblicità. Le motivazioni sono altre per Vinicio".

E' vero che le ha chiesto Adebayor?

"Adebayor lo ha chiesto a Vigorelli, ma due, tre settimane fa. Chiamate ad operatori di mercato ne ha fatte tante. Non so se anche a Baldini".

E' vero che è molto legato a Cragnotti?

"Sì, ovviamente, hanno anche interessi comuni, con il vino di Montepulciano. Siamo entrambi molto legati al nostro presidente con cui abbiamo lavorato bene tanti anni".

Adebayor è stato proposto a Milano ieri da Vigorelli, vero?

"Claudio è stato nella sede del Milan. Dipenderà da quello che succederà con che è la prima alternativa".