«Conosco chi conta». E Di Canio blocca il traghetto

23/07/2009 13:42

Le fiamme gialle hanno fer­mato l’auto di Di Canio per un controllo sugli «indici di capa­cità contributiva», un accerta­mento diventato quasi la nor­ma all’Argentario dove quoti­dianamente arrivano vip e ma­gnati con yacht e macchine di lusso. I finanzieri hanno chie­sto a Di Canio documenti per­sonali, libretto di circolazione e di firmare un verbale di accer­tamento. La risposta dell’ex la­ziale, secondo il rapporto della Finanza, sarebbe stata violen­ta. Di Canio ha iniziato a offen­dere gli agenti, minacciandoli di farli trasferire e di chiamare a Roma persone «che conta­no » e pare li abbia apostrofati con una raffica di parolacce.

Infine, dopo aver urlato ai fi­nanzieri di «andare a cercare i brigatisti invece di rompere le scatole agli onesti cittadini», Di Canio ha messo in moto la Mercedes ed è salito sul tra­ghetto. Inseguito dai finanzie­ri, che hanno bloccato l’imbar­cazione carica di passeggeri. «Dovete portarmi via in manet­te, altrimenti io non scendo», avrebbe urlato l’ex calciatore agli agenti. Poi, grazie anche al­l’intervento di alcuni passegge­ri infastiditi dal ritardo del tra­ghetto, si sarebbe convinto ad abbandonare la nave e seguire gli agenti in caserma.

La giornata per l’ex bomber è finita nel modo peggiore: ha perso il traghetto, ha dovuto passare più di un’ora in caser­ma e si è preso pure una de­nuncia. Al Giglio è arrivato nel pomeriggio con tre ore di ritar­do.