10/09/2009 08:51
Dalla notte azzurra di Torino, dove l'Italia ha battuto la Bulgaria portandosi a un passo dalla qualificazione Mondiale, il centrocampista della nazionale e della Roma ha parlato anche della situazione del suo club, primo tra i giocatori dopo il traumatico cambio Spalletti-Ranieri. "Quando Spalletti è arrivato, la situazione non era molto rosea. Lui ha risollevato la Roma, ha fatto un gran lavoro, ha rasentato la perfezione - spiega De Rossi - A lui sono molto legato, lo ammetto: è l'allenatore con il quale sono migliorato e maturato di più. Ed è l'unico con il quale a fine carriera andrò a cena". C'è poi un altro motivo di rammarico."Dispiace sentir dire anche certe cose sullo spogliatoio, che lo ha mandato via questo o quello: non è vero - dice De Rossi - Lui è andato via con grande dignità, convinto che non vi fossero più le premesse giuste". Ora la Roma è chiamata a rialzarsi con Ranieri: "Ho lavorato con lui solo due giorni, ha un entusiasmo incredibile, una gran fame di fare bene a Roma, nella sua città. Ma è presto per capire. Noi giocatori abbiamo sempre una voglia di rivincita, in questi casi. Ma non è giusto - conclude De Rossi - Perchè un calciatore deve giocare per la sua squadra, non per Spalletti o per Ranieri". Infine la decisione di aprire ai tifosi giallorossi la trasferta di Siena. "È brutto vedere che tutti i tifosi delle squadre avversarie vengono all'Olimpico, e i nostri non possono mai andare fuori. Non è che perdiamo per colpa dell'Osservatorio, però 4-5 mila tifosi al seguito sono una cosa importante".