Il destino della famiglia Sensi nelle mani di Mediobanca

25/11/2009 20:22

Piazzetta Cuccia deve quindi gestire ora non solo la valorizzazione della Roma, ma anche la cessione delle attività immobiliari e di quelle di stoccaggio. Una scelta maturata recentemente, dopo che il precedente tentativo (il mandato a Lazard) era terminato a luglio con un nulla di fatto. Da Mediobanca in questi giorni sarebbero già partiti alcuni confidential agreement diretti a potenziali investitori interessati: si tratterebbe di 4 o 5 operatori tra gruppi industriali e fondi di private equity italiani. Per ora non sono arrivate manifestazioni di interesse certe agli uomini di Piazzetta Cuccia che gestiscono il dossier Italpetroli.

Questa è l’ultima mossa messo in atto da Rosella Sensi per cercare di risolvere il problema del pesante debito della holding, partecipata al 49% da Unicredit, dopo che anche il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, ha espresso dubbi sul salvataggio del gruppo e in particolare sul futuro della squadra di calcio, l’unico asset davvero appetibile sul mercato. Per questo, in ambienti finanziari e sportivi si sostiene che per risolvere la questione si stia muovendo Giovanni Malagò, presidente del Circolo Canottieri Aniene e da sempre vicino alle istituzioni politiche e bancarie della capitale. Malagò starebbe cercando di dare vita a una nuova cordata di imprenditori, alternativa a quella che stanno mettendo in piedi gli Angelini, attivi nel settore farmaceutico, che potrebbe coinvolgere industriali del Centro-Sud Italia. Il progetto è ambizioso sebbene di non facile realizzazione, anche se potrebbe essere l’unica soluzione percorribile visto che i Sensi, storicamente, non hanno buoni rapporti con la famiglia Angelini.

Se non sarà facile trovare soggetti interessati ai business dello stoccaggio e del mattone (il sito di Torrevecchia è prestigioso ma legato a vincoli comunali), non è da escludere un’accelerazione sulla Roma. Anche perché Unicredit vuole stringere i tempi, tanto che non contrasterà alcuna vendita a patto che avvenga a prezzi congrui. Nel frattempo, sul fronte legale prosegue lo scontro tra la banca e la famiglia Sensi. L’arbitrato per la risoluzione del patto di riscadenziamento del debito di Italpetroli è in corso e manca ancora il nome del terzo giurista indipendente da affiancare a Romano Vaccarella, nominato dalla famiglia Sensi, ed Enrico , indicato da Unicredit.