La Roma si coccola Julio Sergio, è il nuovo Tancredi

07/12/2009 16:56

L'estate scorsa è stato sul punto di trasferirsi al Grosseto perchè in giallorosso non trovava spazio. Ad apprezzarlo erano solo le tifose, che lo consideravano uno dei belli della squadra. Poi Spalletti ha cambiato idea su di lui, complici le disastrose prove di Arthur e l'infortunio di Doni, e da quel 30 agosto scorso, quando l'ex n. 1 del Santos fece la sua comparsa da titolare contro la , la sua vita è cambiata, nonostante la sconfitta contro i bianconeri. Ormai non può più essere un caso: Julio Sergio sfodera prestazioni da prima pagina una dietro l'altra, con parate decisive contro Bari, Catania, Basilea e Lazio che per la Roma hanno significato passaggio del turno di Europa League e punti in più in campionato, con la risalita verso il quarto posto ormai distante una sola lunghezza.

Nell'inversione di rendimento romanista c'è quindi il marchio di questa brasiliano atipico, al quale non piace la carne e che al mare preferisce la montagna. È lui, prodezze e gol di a parte, l'asso non più tanto segreto nella manica di Ranieri che ha avuto il merito di dargli fiducia a tempo pieno. A bocciare Julio Sergio, più che Spalletti, era stato il suo dei portieri Adriano Bonaiuti, che ne aveva sconsigliato l'uso al tecnico di Certaldo, dimostrandosi poco lungimirante. La musica è cambiata con Giorgio Pellizzaro, proclamato da un forum di tifosi il miglior del Catanzaro di tutti i tempi e compagno di squadra di Ranieri, quando l'attuale tecnico della Roma giocava nella squadra calabrese. Pellizzaro è uno che di estremi difensori se ne intende, il suo lavoro fu molto apprezzato anche ai tempi del Chelsea e chi pensa che nel rendimento di Julio Sergio ci sia anche il suo zampino probabilmente non sbaglia. Ma secondo Pellizzaro «il merito è tutto del ragazzo». «Se è riuscito a rimanere alla Roma per tre anni senza giocare - dice ancora Pellizzaro - e soltanto allenandosi vuol dire che ha un grande carattere. Evidentemente non era considerato all'altezza di giocare in una squadra come la Roma, ma io non boccio in partenza nessuno. Cerco di capire pregi e difetti di ogni ragazzo che mi trovo ad allenare e poi cerco di lavorare su quelli che ritengo i punti deboli». Ma di Julio Sergio Pellizzaro preferisce evidenziare le qualità: «ha, come ho già detto, carattere e poi un'elevata resistenza neuromuscolare. In allenamento ho cercato di potenziare la sua reattività».

I risultati sono stati ottimi, visto che l'ultimo esempio di quanto Julio sia tornato reattivo è la parata di ieri sulla conclusione del laziale Mauri, dopo il tiro finito sul palo di Zarate, su cui il dei giallorossi aveva comunque dato l'impressione di poter intervenire. Ai romanisti ricorda un pò Tancredi per via dell'altezza, non proprio ideale per chi gioca fra i pali, ma il ricordo del del secondo scudetto potrebbe essere beneaugurante per questo brasiliano grande amante dell'arte che comunque sottolinea spesso di essere «alto 1.84, come Julio Cesar». Se continua così presto potrebbe accorgersene anche Dunga, che per la nazionale brasiliana oltre all'interista non ha certezze in fatto di portieri. Una poteva essere Doni, ma nella Roma si sta ripetendo quanto già successo al Santos, dove proprio Doni faceva da riserva a Julio Sergio. Ora chi sceglierà Dunga fra i due romanisti? Se fosse Julio Sergio a partire verso il Sudafrica per Spalletti e soprattutto Bonaiuti sarebbe un autentico schiaffo.