Montali rettifica su Totti: "Mai definito il suo un gesto non da Roma"

06/05/2010 13:38



“No, stanno girando voci su mie dichiarazioni che voglio sistemare perché è stata interpretata malissimo o almeno non come volevo. Francesco oggi è il primo che ha chiesto scusa, è il primo rammaricato. Ma queste cose succedono, quando nello sport ci sono situazioni di grande stress e tensione. È successo, non possiamo tornare indietro, Francesco è il primo arrabbiato per quella cosa che ha fatto e non avrebbe più fatto a mente lucida, ma nello sport ci sta".

Lei ha detto anche che non è una cosa da Roma.

“Non ho detto che non è un gesto da Roma. Le parole sono importanti. Non potete estrapolare e dare un altro senso. Ho detto che Francesco è rammaricato e sa che non è una cosa da questa squadra. Ma non è la Roma che dice Francesco ha fatto una cosa di questo tipo. È Francesco che ha detto in modo palese che non è un gesto che andava fatto e che non la farà mai più. Non è Montali che ha detto questa cosa qui".

Voleva dire che non è nello stile della Roma?

“No, è lui che è rammaricato e che si poteva evitare. Noi Come società, in quel frangente, vivevamo una situazione di grande frustrazione. Sono cose che succedono, successe a tantissimi campioni. Non mettiamoci dentro cose che non ci sono”

Dal suo sito però Francesco ha detto che Balotelli ha provocato una à, un popolo.

“Non lo so, quello che ha detto in campo a Francesco in campo per farlo arrivare a fare quel gesto è un altro conto. Stiamo parlando del gesto in sé, lui per primo ha chiesto scusa e ha condannato. Poi ci sono stati dei precedenti, in campo avvengono alcune cose e se è successo questo lo sa solo Francesco”.

In campo sembrava nervoso, forse per la polemica dei pollici del derby

“Intanto la cosa insopportabile è questo tipo di attenzione nei confronti di un giocatore che ha dato tantissimo per questa squadra e tantissimo per tutto lo sport e il calcio italiano. Ogni gesto di Francesco: se si sposta i capelli da una parte diventa politicamente di una parte o se li sposta dall’altra diventa dell’altra. Lui prima di tutto è un uomo di una generosità straordinaria, un uomo straordinario, che dal punto di vista dei rapporti umani è straordinario, è un grandissimo campione. Non è che ogni volta possiamo mettere sotto la lente d’ingrandimento quello che fa. Non è vero che è andato in campo nervoso, ha giocato la sua partita, è stata una partita difficile nervosa perché complessa, ma non era assolutamente nervoso per questo motivo. Non stiamo a passare sotto i raggi ‘x’ ogni singola cosa. Ha fatto la sua gara, la squadra ci ha provato e ha cercato di fare il possibile”.

È la dimostrazione che la squadra non regge più fisicamente e psicologicamente?

“No, non è assolutamente vero, abbiamo perso con La Sampdoria e avete visto la partita che abbiamo fatto a Parma contro una squadra che sembrava giocasse la finale di o del mondiale. Abbiamo dimostrato grandissima capacità di reazione, come ci aspettiamo adesso da domenica contro il Cagliari. Dalla fine della partita ho una frase che mi rimbomba nella testa. Prima di dirmi ‘peccato per la sconfitta’ mi hanno detto ‘che pubblico avete’. Abbiamo il dovere e il diritto per il nostro pubblico che ci ha accompagnato in questa cavalcata straordinaria di fare due gare alla grande”.

Prenderete provvedimenti su ?

“No, assolutamente no”.

Questo l'intervento precedente

«Il primo ad essere rammaricato per quello che è accaduto ieri sera è sicuramente Francesco. Nel finale della gara si è andato un pò oltre, queste non sono cose da Roma, ma nello sport queste cose ci stanno». Il dirigente della Roma, Gianpaolo Montali, stigmatizza così il comportamento di che ieri sera, nella finale di Coppa Italia persa per 1-0, è stato espulso per un calcione ai danni di Mario Balotelli. Il coordinatore delle risorse umane della società giallorossa, a margine della presentazione dell'11/ma edizione della 'Race for the cure', non ha poi escluso provvedimenti disciplinari nei confronti del numero 10: «Una multa? Sono cose nostre, ne discuteremo nel chiuso dei nostri uffici come sempre. Ma non sono queste le cose importanti, bensì un'analisi a mente lucida per migliorare in vista delle ultime due gare di campionato».

«Quella di ieri con l'Inter è stata una partita di calcio e basta. Ha vinto l'Inter e gli facciamo i complimenti - ha poi aggiunto Montali - Certo, il percorso con cui siamo arrivati a questa gara lo conosciamo tutti, ma non è il caso di lasciare ulteriori strascichi«.

Analizzando la gara, poi, Montali ha spiegato che la Roma «poteva fare meglio tante cose. Non dovevamo fare a braccio di ferro con l'Inter ma giocare sulla qualità, come fatto in campionato. Non siamo stati freddi e concentrati e abbiamo perso. Merito all'Inter che è stata brava».

«Abbiamo perso una finale, è vero, ma dobbiamo accettarlo, la cultura della sconfitta fa parte dello sport, anche se io non sono abituato a perdere - ha detto ancora il dirigente giallorosso -. Adesso dobbiamo pensare a finire bene la stagione senza dimenticare che è stata comunque straordinaria. Nessuno infatti pensava che potessimo recuperare 14 punti all'Inter - ha concluso - Pensiamo ora alle ultime due gare e a salutare come si merita il nostro fantastico pubblico nella partita col Cagliari».