06/05/2010 23:06
Oggi il giocatore si è ritrovato a Trigoria con il resto della squadra, ha parlato con Ranieri, ma nulla sul dispiacere - evidente, e peraltro neanche celato - per la panchina iniziale. Sei finito, romani di m....: questo, secondo quanto filtra dall'entourage del giocatore, le presunte 'provocazioni' di Balotelli. Incrociando Zanetti nello spogliatoio, Totti ha ammesso di aver perso la testa, ma le sue non sono state vere e proprie scuse. D'altra parte, il disagio veniva da lontano. Solo ieri mattina il giocatore aveva saputo dell'esclusione decisa peraltro domenica: non se l'aspettava dopo la buona partita e il finale in crescita. Il nervosismo di giorni e giorni di polemica dalla Roma e attorno alla Roma avevano caricato Totti a molla, e poi c'era la frustrazione per veder sfuggire dalla panchina l'unico traguardo davvero possibile, con l'Inter che in campo metteva in soggezione - fisica e tecnica - la sua Roma. Così, pochi minuti dopo essere entrato, Totti aveva già provato a 'vendicarsì di Milito. Poi, è finita come è finita. Con Lippi in tribuna. Il ct non è tipo da farsi condizionare da questo. «Io in nazionale non ho convocato giocatori per un semplice vaffa al loro allenatore di club o per una panchina rifiutata: dovevi essere irreprensibile - le parole di Sacchi - Ma forse ero troppo severo, per un mondo che non conosce regole». Nessun problema, la sorpresa che Lippi intende riservare rispetto ai 30 giocatori visti in questi giorni a Roma è semmai Giuseppe Rossi, Totti è out. A lui non aveva chiuso definitivamente la porta solo per la stima tecnica e personale e per l'eventualità di infortuni di qualche azzurro. Nel frattempo, pubblica accusa e qualche difesa per il romanista: «Un campione deve sapersi controllare», dice Nino Benvenuti, uno che menava ma dentro il quadrato delle regole. «Ma non va crocifisso, perchè la colpa è di tutti noi, di come interpretiamo il calcio», la controdeduzione di Sacchi. «Gli è partita la brocca - ammette alla romana Mazzone - Ma vorrei sapere cosa gli ha detto Balotelli». «Non faccio il moralista - le parole di Petrucci - ma l'Oscar di ieri va a Ranieri», ovvero quello che aveva escluso Totti e poi lo aveva rimproverato. «I giocatori devono dare l'esempio», le parole del sindaco Alemanno. E se anche i parlamentari del Roma club parlando di «ex giocatore», come il pdl Lehner, vuol dire che davvero qualcosa si è rotto, al di là della difesa d'ufficio dei tifosi su facebook e via etere.
(Ansa)