22/06/2010 20:54
Sul piatto un accordo di conciliazione che potrebbe portare tutti i principali asset di Italpetroli, eccetto un certo numero di immobili, dalla famiglia Sensi alla banca di Piazza Cordusio. Compresa la As Roma. Sarebbe la soluzione di una diatriba che va avanti da mesi, che e' passata dalle aule dei Tribunali, che si e' fermata sulla scrivania di Ruperto per un arbitrato che doveva mettere la pietra tombale sull'intera situazione.
Una scritta "the end" che, come nei titoli di coda di un film, potrebbe giungere domani alla presenza dell'a.d. della As Roma Rosella Sensi e dell'amministratore delegato di Unicredit Corporate Banking, Piergiorgio Peluso. "Potrebbe", il condizionale e' d'obbligo perche' gli ultimi anni hanno dimostrato che niente e' scontato quando si tratta del club capitolino. Negli ultimi due anni, prima George Soros e la Inner Circle Sports, era il maggio 2008 e allora fu la famiglia Sensi a dire no, poi, l'anno scorso Vinicio Fioranelli. Settimane di trattative, confermate dai comunicati, e poi tutto e' saltato perche' l'imprenditore italo-svizzero non aveva presentato le "garanzie necessarie".
Cosi' si e' arrivati ad oggi con una situazione della holding ai limiti della continuita' aziendale. Con la necessita' di una soluzione immediata per evitare conseguenze piu' pesanti fino addirittura al fallimento.
Domani si fara' il futuro di Italpetroli e anche della As Roma? La banca non intende muoversi dalla sua ultima offerta di accordo che dovrebbe prevedere anche la nomina di un manager indipendente in grado di gestire la dismissione degli asset in tempi e modalita' decise da Unicredit. Non piu' quel "supermanager" che un tempo si era cercato di nominare, ma una figura molto simile. Questa volta Unicredit sembra intenzionata a non spostarsi di un millimetro dalle proprie posizioni.
Ma per poter riuscire completamente nell'operazione Italpetroli dovra' trovare un acquirente per la As Roma. Al momento, sfilatosi l'imprenditore Francesco Angelini dalla possibile costituzione di una cordata in grado di rilevare il club, si stanno battendo altre strade. Non e' difficile immaginare che la banca utilizzera' tutti i suoi canali nazionali ed internazionali per poter portare qualcuno che intenda investire e valorizzare l'asset As Roma.
D'altra parte e' il bene piu' prezioso dentro Italpetroli e quello dal quale ricavare maggiori introiti a copertura del debito. Se invece domani l'accordo non si fara', allora sara' Ruperto a decidere il destino della holding di casa Sensi. Entro il 31 luglio, poi tutti in vacanza. Forse.