Roma, stipendi ok, nessuna penalizzazione

24/06/2010 22:18

Intanto, in mattinata si è riunito nel quartier generale della famiglia Sensi di Villa Pacelli il consiglio d'amministrazione dell'As Roma. All'ordine del giorno, un aggiornamento mensile sull'andamento della gestione del club giallorosso e gli adempimenti della società per l'iscrizione al campionato 2010-2011 in vista del termine di domani per consegnare alla società di consulenza della Lega Calcio, Deloitte. Il Cda ha deliberato quindi sul budget ed è stato informato sulla certificazione della Deloitte in merito al pagamento degli stipendi dei tesserati al 30 aprile 2010 e agli adempimenti fiscali e contributivi, come previsto dalle norme per l'iscrizione alla prossima Serie A.

Quanto al piano di salvataggio, secondo quanto riferito da alcune fonti, tra le parti ci sarebbe un «certo spirito conciliativo». Che in altre parole significherebbe per la famiglia Sensi far passare sotto il cappello di UniCredit una serie di asset della Italpetroli, tra cui anche l'As Roma (in Borsa +1,2% a 0,82 euro), controllata al 67 per cento. All'incontro di mercoledì, che presumibilmente si terrà nella capitale, dovrebbero partecipare per conto della famiglia Sensi gli avvocati Agostino Gambino e , mentre UniCredit sarà rappresentata dai legali Francesco Carbonetti e Marcello Villa. I nodi da sciogliere tra le parti riguardano la valutazione dei singoli asset. In primis il valore della squadra giallorossa. Secondo la famiglia Sensi il club vale 315 milioni di euro (la valutazione sarebbe stata fatta attraverso una perizia), mentre per Unicredit molto meno. In Borsa la capitalizzazione è di poco superiore ai 100 milioni di euro. In quell'occasione i legali sonderanno quindi il terreno per capire se ci sono possibilità di andare avanti. In alternativa il collegio arbitrale andrà per il lodo. Fonti hanno spiegato che nell'udienza di ieri con Ruperto «non si è mai parlato di vendita dell'As Roma», anche se in prospettiva il piano di ristrutturazione inevitabilmente passerà per la cessione, in futuro, della squadra di Trigoria. Unicredit dal canto suo non ha alcuna intenzione di gestire un club calcistico, piuttosto punterà a cedere la partecipazione a terzi.

 

(ansa)