20/09/2010 22:23
Diversi azionisti avrebbero ormai apertamente chiesto un avvicendamento alla guida della banca di Piazza Cordusio e diversi consiglieri sarebbero pronti a sostenere una eventuale sfiducia in cda. Ad Alessandro Profumo, oltre alla mancata comunicazione dei movimenti dei soci libici, sarebbero imputati soprattutto i risultati economici al di sotto delle attese e la perdita di valore del titolo. Due fattori che stanno svalutando nel tempo gli investimenti fatti.
In questo contesto, che le fonti interpellate definiscono «in rapida evoluzione», sarebbero già in corso contatti e consultazioni per arrivare allo show down con un candidato forte da sostenere per l'avvicendamento sulla poltrona dell'Ad. L'identikit sarebbe quello di un uomo sopra le parti, che abbia consolidati rapporti internazionali e abbia già gestito società complesse come Unicredit, e che, soprattutto, venga accolto con favore dal mercato. Ma, a questo punto, il tempo stringe. E, nonostante il totonomine sia già entrato nel vivo, la strada che sembra più percorribile è quella di soluzione di transizione, con il passaggio delle deleghe dell'Ad a Dieter Rampl. Il presidente è infatti riconosciuto come un interlocutore affidabile da un nucleo compatto di soci, privati, fondazioni e tedeschi, che da mesi chiedono una dialettica diversa con il vertice operativo della banca. Si tratta, oltre alle fondazioni Cariverona, Crt e Carimonte, di azionisti del calibro di Allianz, Maramotti, Pesenti, pronti a far sentire la propria voce in un passaggio cruciale per la banca di cui sono azionisti stabili.
(adnkronos)