26/01/2011 15:20
Benedetto riesca ad acquisire la societá capitolina.
La storia con il Liverpool, da incubo per i romanisti, inizia nel 1984, precisamente il 30 maggio, quando le due squadre si affrontarono nella finale dell'allora Coppa dei Campioni. I capitolini guidati da Nils Liedholm si erano qualificati per la loro prima ed unica volta all'atto
finale della maggior competizione calcistica europea. La finale si giocava per di piú di fronte al pubblico amico dell'Olimpico e rappresentava un grande traguardo per una squadra che il presidente Dino Viola era riuscita a issare ai vertici del calcio italiano grazie a campioni come Bruno Conti, Falcao, Agostino Di Bartolomei o Roberto Pruzzo. La grande attesa giocò però un brutto scherzo ai giallorossi che persero la finale ai rigori dopo aver chiuso i tempi regolamentari sull'1 a 1 con il gol del centravanti Pruzzo in risposta alla rete iniziale di Phil Neal. A sbagliare la lotteria dei rigori, ricordata ancora per la pantomima del portiere inglese Bruce Grobbelaar, furono Conti e Franceso Graziani. Il Liverpool mise in bacheca la quarta Coppa Campioni, mentre per la Roma la sconfitta rappresentò l'inizio di un incubo che ha portato diverse volte la societá capitolina a fronteggiare negli anni il club inglese sempre con il ricordo di quella finale.
Nel caso in cui Di benedetto riesca ad acquisire la As Roma dalla famiglia Sensi e da Unicredit si rischia però un legame che potrebbe anche mettere in allarme la Uefa. Di Benedetto è infatti socio dei Boston Red Sox, squadra di baseball di proprietá della statunitense New England Sports Ventures, societá con diversi interessi in ambito sportivo, che dallo scorso ottobre è proprietaria del Liverpool. La Nesv è riuscita a conquistarne il controllo dopo una lunga e dura battaglia con gli ex proprietari Tom Hicks e George Gillett, restii a cedere il club pur essendo oberati dai debiti contratti per il suo acquisto nel febbraio del 2007 e dovendo affrontare le pressioni di RbS, l'istituto di credito piú esposto. L'acquisto del Liverpool ha consentito alla Nesv di entrare nel mondo dello sport britannico, che giá vede coinvolti magnati arabi, indiani e russi, ma la storia, e qui ritorna ancora l'As Roma, poteva essere diversa se i manager della societá statunitense non avessero abbandonato la loro prima intenzione, quella di investire nel calcio italiano e nel club capitolino. Ora la Nesv torna di nuovo protagonista con Di Benedetto, anche se solo per il tramite della franchigia bostoniana, e il Liverpool in tutto questo potrebbe essere il nuovo punto di riferimento per l'As Roma visto che il finanziere italo-americano sembra intenzionato allo sviluppo di sinergie, in particolare nell'ambito del marketing, un fronte che da diversi anni vede le societá inglesi protagoniste assolute in Europa.
Dunque non ci sono solo le rive del Merseyside nell'orizzonte della As Roma, ma anche Boston, la cittá piú europea del continente americano patria dei Red Sox, i mitici 'calzini rossi" tornati solo negli ultimi anni ai vertici del baseball statunitense dopo un'attesa di ben 87 anni dovuta secondo la leggenda alla "maledizione del bambino". La leggenda nasce nel gennaio del 1920 quando il produttore teatrale Harry Frazee cedette, insieme ad altri 10 giocatori, Babe Ruth, considerato all'epoca alla stregua di un Maradona del baseball, agli odiati rivali dei New York Yankees per 125 mila dollari per finanziare i suoi fallimenti a Broadway. La cessione fu considerata un crimine dai tifosi e ancor piú da Ruth, intenzionato a rimanere a Boston e protagonista secondo le cronache di una maledizione lanciata contro la societá, che dopo decenni di vittorie lasciarono ai Yankees la leadership del campionato. Con Ruth e gli altri ex-Red Sox gli Yankees vinsero per 8 volte l'American League e 4 volte le World Series diventando una delle piú famose squadre di sport professionistico al mondo.
Per i Red Sox, colpiti dalla "maledizione del Bambino", comincerá invece un periodo fatto di delusioni e sorprendenti sconfitte durato 87 anni fino al 2004, quando si aggiudicarono per 4 a 0 la finale delle World
Series contro i St.Luis Cardinals dopo aver battuto in precedenza gli odiati Yankees in una serie che rimarrá nella storia del baseball americano. Perse le prime 3 gare furono capaci ribaltare i pronostici e sconfiggere finalmente la maledizione del bambino riportando al Fenway Park un titolo tanto atteso e replicato nel 2007 con la vittoria sui Colorado Rockies. Un periodo fortunato quindi che vede protagonista proprio Di Benedetto, che con l'As Roma potrebbe replicare il successo manageriale della Nsev, fondata proprio per concludere con successo l'acquisizione dei Red Sox da John W. Henry, Tom Werner, Les Otten, The New York Times Company e altri investitori. Il finanziere italo-statunitense ha dunque l'esperienza necessaria per affrontare la sfida all'ombra del Colosseo, sempre che non appaiano tutti quegli ostacoli che finora hanno bloccato altri investitori da fare il loro ingresso nel mercato italiano.