Da Totti a Zago, quando la lite finisce in sputi

14/02/2011 18:58

I due giocatori, che se le erano date di santa ragione fin dai minuti iniziali finirono per essere espulsi: la bagarre fu condita anche da uno scambio di sputi reiterato fino al doppio rosso. Niente telecamere allora pronte a intervenire per sanzionare i giocatori maleducati. Tra i casi passati alla storia, negativa, del calcio made in Italy c'è di sicuro quello che andò in onda nel derby della Capitale del 1999 in cui il romanista Zago si avventò contro il laziale Simeone: il gesto non sfuggì all'occhio della tv e il difensore brasiliano rimediò una di tre giornate. Zago, recidivo, fu beccato anche in Coppa Uefa: e in quell'occasione oggetto del suo sgarbo era stato il giocatore del Boavista Rogerio. LO sputo più famoso resta però quello europeo di : il capitano della Roma, con la maglia della nazionale al torneo continentale in Portogallo nel 2004, passò agli annali negativi della storia del pallone per il gesto inqualificabile,e a distanza ravvicinata, ai danni del danese Cristian Poulsen.

sollevò un vespaio di critiche e accuse la cui eco ancora non si è esaurita: il numero dieci giallorosso comunque fu squalificato per quattro giornate. Altro abile nella disciplina è stato Sinisa Mihajlovic che non avrebbe forse mai pensato di ritrovarsi da allenatore tra i suoi giocatori quell'Adrian Mutu a cui sputò in faccia durante una gara di tra Lazio e Chelsea. La mano dei giudici europei fu decisamente pesante e l'attuale tecnico della rimediò otto giornate di stop. Il 'viziò contagiò anche l'interista Samuel che 'colpi« Nedved in un -Inter di Supercoppa nel 2005. Protagonista dello stesso gesto anche Fernando Couto che sputò a Bogdani in un Parma-Livorno del 2007 e rimediò, da prassi, tre turni di . Fuori dai confini nazionali, non passò inosservato lo sputo di John Terry, capitano del Chelsea sempre nei guai, contro Carlos Tevez. Uno 'spettacolò su cui il sipario dovrebbe essere sempre calato.

(ansa)