Cessione As Roma, la prima giornata romana di Thomas DiBenedetto

28/03/2011 23:56

All'aeroporto di Roma DiBenedetto è sbarcato sfoggiando una felpa salmone dei Boston Red Socks - la squadra di baseball di cui è azionista - e frasi di circostanza sorridendo. Ad accoglierlo una massa di giornalisti e cineoperatori, più parecchi dipendenti dello scalo, un paio dei quali con sciarpa giallorossa. Accompagnato dalla polizia e dalla guardia di finanza, il tycoon Usa è salito su un'Audi nera ed ha raggiunto l'Hotel Excelsior a via Veneto. Poco tempo per riposarsi e via allo studio legale di Unicredit, poco distante. Completo blu e cravatta rossa, DiBenedetto è entrato verso mezzogiorno, accompagnato dai suoi legali, nella palazzina di tre piani, elegante e massiccia, difesa oggi da una decina di bodyguard schierati nel giardino con la fontana. Giunti anche i rappresentanti di Unicredit è iniziata l'interminabile trattativa. Le lunghe ore di attesa sono state interrotte da un fugace blitz delle forze dell'ordine, che hanno schierato un blindato dei carabinieri nei pressi del cancello dello studio Grimaldi e alcuni agenti in tenuta antisommossa. Forse si attendeva l'arrivo di tifosi della Roma entusiasti, ma fino a sera non si sono visti più di dieci fan giallorossi.

Tutto era tranquillo e carabinieri e polizia sono andati via dopo mezz'ora. Altro colpo di scena, l'arrivo di Cesare Romiti: il presidente onorario di Rcs ha però una casa nella stessa palazzina, come ha spiegato il figlio arrivando molte ore dopo. Grande il riserbo sul contenuto dei colloqui, ma anche sul menu della cena ordinata per i partecipanti. Finalmente, dopo sei ore di attesa, alle 18 DiBenedetto ha concesso un veloce saluto ai pochi tifosi da dietro i vetri della finestra al primo piano. Quando la sera era già calata da un pezzo, una ventina di cronisti era ancora in attesa all'esterno, mentre dentro mister DiBenedetto continuava a lavorare per prendersi la Roma. Per il turismo e la dolce vita dovrà aspettare.

(Ansa)