Nazionale, i due 'bad boy' De Rossi e Balotelli non verranno convocati da Prandelli

18/03/2011 21:54

Indicazioni chiare fornite ai giocatori sin dai primi ritiri. Finora, a pagarne le conseguenze era stato il 'ragazzacciò per eccellenza, Antonio Cassano, dopo la litigata con Riccardo Garrone. Ma la sua esclusione dalla rosa Samp, con tanto di richiesta di rescissione del contratto, aveva di fatto 'facilitatò il compito al ct: Fantantonio non giocava e non si allenava, era fuori discussione che potesse essere chiamato per l'amichevole di novembre. Ora, il caso si è riproposto con la gomitata di a Srna, a Donetsk, e il brutto calcio di Balotelli a Popov ieri in Europa League. Casi diversi, perchè nel primo c'era una chiara volontà di 'vendetta' a palla lontana e nel secondo un eccesso di pericolosità. Eppure, anche per Balotelli il Club Italia ha individuato gli estremi per un provvedimento disciplinare, un 'castigò per la prossime due partite, Lubiana e poi Kiev in amichevole. Prandelli deciderà nelle prossime ore, ma per adesso la linea della severità è quella preferita.

Per , il ct aveva deciso già nei giorni scorsi: troppo evidente quell'attimo di follia (che a più di uno aveva ricordato la gomitata in Italia-Usa a Germania 2006, che costò cara al romanista) per non rispettare il codice etico. Si era riservato di sentire il giocatore dopo la sentenza Uefa, arrivata oggi (e più per rispetto verso la linea difensiva del club che per altri motivi); ma la porta si era definitivamente chiusa di fatto domenica, quando dopo il derby aveva detto: «Se non mi chiama la Nazionale, vorrà dire che mi prenderò una vacanza,che non mi dispiace». È spiaciuto invece molto a tutto lo staff azzurro sentire quelle parole. «Basta con i giocatori tifosi», aveva detto Montella al ritorno da Donetsk. Basta con gli eccessi e i gesti fuori controllo, la Nazionale è una cosa seria, il pensiero invece di Prandelli. E a questo punto la telefonata non dovrebbe neanche partire.

Diverso il caso di Balotelli, e comunque molto delicato. Qual è la differenza tra un fallo di gioco duro, ai limiti dell'agonismo, e un'espulsione tale da meritare il castigo azzurro? Era questo, sin dall'inizio, il dubbio di alcuni del gruppo storico della Nazionale. Tanto per fare un caso di specie, nel Club Italia si considerava il fallo di Ibrahimovic: è a palla lontana, nel vivo dell'azione, ma quel che conta è l'intenzione del giocatore, la sua incapacità di controllare la reazione, di fermarsi. Ancora più complicato il caso di Balotelli: il suo colpo alla 'Karate Kid' ha fatto infuriare Roberto Mancini, il e i giornali inglesi. Neanche Prandelli e il suo staff lo considerano un fallo di gioco. Anzi, la dinamica porta anche per lui all'applicazione del codice etico. Il ct che a Firenze ha introdotto il terzo tempo tra avversari non intende fare eccezioni e minare così quella linea scelta dal primo giorno. Da qui a domenica dovrà fare la scelta definitiva, ma in ogni caso luned a Coverciano dirà con forza basta a questi colpi di testa da 'Bad Boys'.  (ansa)