25/03/2011 20:09
L'attaccante della Roma, attualmente in prestito al Bari, non ha dubbi nel condannare il gesto razzista: «Non ci sono parole, è assurdo che un genitore si svegli la mattina per andare a vedere il figlio giocare e possa alla fine arrivare ad insultare un ragazzo avversario così giovane per il solo colore della pelle. Non ci sono spiegazioni che tengano - le sue parole - Purtroppo in Italia c'è tanta gente ignorante, ma anche per un paese come il nostro sono comunque cose che non dovrebbero accadere. Sono fatti inconcepibili».
Secondo Okaka, nato a Castiglione del Lago (Perugia) da genitori nigeriani emigrati in Italia, «anche se sbagliata e da condannare, una cosa del genere può accadere a me che gioco in Serie A, dove in campo può capitare di insultare un avversario e ricevere di rimando un'offesa razzista. Anche dagli spalti, purtroppo, spesso e volentieri arrivano questo tipo di insulti. Pensare però che la cosa si verifichi in una partita tra ragazzi così giovani e, per giunta, dai genitori che dovrebbero dare l'esempio, è pazzesco. Questa gente sarebbe da arrestare».
L'amara considerazione di Okaka è però che in Italia «non si può fare niente» per debellare questo malcostume diffuso quasi esclusivamente negli stadi di calcio italiani. «A Londra o a New York non capiterebbe ma un simile episodio perchè sono culture melting pot - la considerazione del giocatore - In questo tipo di città basta uscire in strada che in pochi minuti si incontrano quattro o cinque etnie diverse. È evidente quindi che il razzismo è un problema di ignoranza ma dipende anche dall'ambiente in cui si vive».