04/04/2011 21:16
Il Milan, pero', resta favorito visto quanto fatto vedere sabato. "Vince sempre chi ha una rabbia e una convinzione in piu' - dice Capello a proposito del derby - Solo cosi' si puo' dare il 100% e non sempre vince il piu' forte". Il Milan ritrovera' da domenica Ibra, "un giocatore fondamentale - sottolinea - anche se la squadra di Allegri ha dimostrato di poter giocare e vincere anche con un altro assetto. Incompatibilita' tra Ibra e Pato? No, i due possono coesistere". E tra le frecce all'arco dei rossoneri c'e' sempre un tal Cassano che sabato entrato in campo si e' procurato e trasformato il rigore del 3-0 salvo poi farsi espellere per due ammonizioni evitabili. "Cassano e' il piu' grande talento italiano, fa la differenza ma continua a commettere errori bambineschi - chiosa Capello - I giocatori lo sanno bene che con gesti come togliersi la maglia danneggiano la societa', ma il Milan e' la famiglia giusta per lui e spero che gli errori diminuiscano". Il tecnico di Pieris ha visto anche la partita tra Roma e Juve ("ottimo primo tempo per i giallorossi ma nel secondo la difesa ha ballato un po'"), due squadre a cui si sente legato. Ai tifosi bianconeri dice di essere ottimisti perche' "ho grande fiducia in Andrea Agnelli. E' una persona capace, ha capito che quest'anno c'e' stato qualche errore e se indovinano 2-3 acquisti saranno competitivi, anche se non come ai miei tempi. Del Neri? Ha dimostrato di essere un buon allenatore nella Sampdoria, quest'anno non ha potuto esprimersi al meglio soprattutto per via degli infortuni".
Dalla Juve alla Roma, dove il futuro proprietario DiBenedetto vuole riportare a Roma Franco Baldini, suo attuale braccio destro. "DiBenedetto non lo conosco e di Baldini posso dire che per ora lavora con me", taglia corto il ct dell'Inghilterra, che non dimentica chi ha guidato la Roma negli ultimi 18 anni. "La famiglia Sensi ha dato molto a questa societa' e al calcio, Franco Sensi era uno che sapeva dove doveva arrivare, ho un bellissimo ricordo di lui", dice quasi divertito dal vedere Montella, attaccante al suo servizio durante i trascorsi giallorossi, nelle vesti di allenatore. "Mi sono messo a ridere quando ho sentito che richiamava uno dei suoi tre attaccanti perche' tornasse a dare una mano dietro, finalmente l'ha capito: quando richiamavo uno tra lui, Totti e Batistuta, non lo capiva tanto facilmente".
Chiusura sul calcio italiano. "Finalmente gli arbitri fischiano di meno, si gioca di piu' e ci sono meno interruzioni, stiamo tornando a buoni livelli - la sua analisi - La cosa triste sono gli ultras, a cui bisognerebbe far capire che devono pensare a essere sportivi e non a delinquere, e gli stadi. Sono brutti, obsoleti e vuoti. Spero che diventino di proprieta', come in Inghilterra. Sarebbe una bellissima cosa, che offre tantissimi vantaggio". A concludere una battuta su quelle 100 parole in inglese che gli hanno scatenato contro l'ira dei tabloid. "Quando ho parlato prima della partita del Ghana in conferenza stampa ho detto che mi bastano 100 parole tecniche per farmi capire dai miei giocatori - conclude Capello - Ma i giornalisti fanno il loro mestiere e hanno tagliato la parola 'tecniche'".