Calcioscommesse, 16 arresti. In manette Signori, Bressan e Sommese. Indagati Bettarini e Cristiano Doni. Il Gip: "Rischio falsata promozione Atalanta"

01/06/2011 11:23

Nello specifico i soggetti in questione, uno dei quali con precedenti di polizia per analoghi reati, sono stati individuati a seguito di una complessa serie di riscontri da parte della squadra mobile della di Cremona che, dopo un'attività investigativa protrattasi per circa sei mesi ha individuato, tra le altre, «le responsabilità in ordine a un grave evento verificatosi in occasione di un incontro di calcio disputatosi al termine dello scorso anno» a Cremona. Le indagini della polizia hanno scoperto un contesto ben più ampio collegato ad alcuni soggetti gravitanti nel mondo del calcio che, secondo gli investigatori, in ragione di conoscenze e di contatti diretti ed indiretti, erano in grado di condizionare i risultati di alcuni incontri per poi effettuare puntate di consistenti somme di denaro attraverso i circuiti legali delle scommesse sia in Italia che all'estero.

C'è anche l'ex capitano della Lazio e attaccante della Nazionale, Beppe Signori, tra le persone arrestate dalla Polizia nell'ambito di un'inchiesta sul calcio scommesse. Lo apprende l'ANSA da fonti qualificate. Per Signori sarebbero stati disposti gli arresti domiciliari

C'è anche il capitano dell'Atalanta, Cristiano Doni, tra gli indagati nell'indagine della polizia sul calcio scommesse che ha portato all'arresto di Beppe Signori e altre 15 persone, tra cui Vincenzo Sommese ex Ascoli, Mauro Bressan ex e Antonio Bellavista ex Bari. Indagato anche Stefano Bettarini

Il gip Guido Salvini, nell'ordinanza di custodia cautelare che ha portato agli arresti di 16 persone, spiega che l'attività dell'organizzazione «rischia di avere già falsato alcuni dei risultati dei vari campionati: basti pensare che l'Atalanta e il Siena sono state recentemente promosse in serie A e si tratta di due delle squadre coinvolte» nella vicenda.

Gli arresti per scommesse fraudolente che hanno coinvolto, tra gli altri, anche l'ex calciatore della SS Lazio Beppe Signori, «sono le cose che sporcano e rattristano lo sport e non dovrebbero accadere: cerchiamo di fare in modo che tutto lo sport venga messo a riparo da tutto questo perchè la cosa grave, non sono solo i reati, ma anche la grande delusione provata da tutti coloro che ci credono veramente». Così, il sindaco Gianni Alemanno interpellato a margine di un evento allo stadio Olimpico.

Diverse le partite del campionato in corso nel mirino della procura di Cremona che ha condotto l'inchiesta sul calcio scommesse. Secondo quanto è emerso dalla conferenza stampa tenuta in ad Ascoli Piceno, si tratterebbe, oltre che di Ascoli-Atalanta (finita 1-1), Livorno-Ascoli (1-1), anche di Inter-Lecce, Atalanta-Piacenza. Padova-Atalanta e Siena-Sassuolo.

Anche la discussa partita tra Brescia e del 2 aprile, finita 3-1 per i lombardi, compare tra le carte dell'inchiesta di Cremona. In un'intercettazione del 25 marzo, Pietro Bassi, «un informatore amico del ds della Nocerina» secondo l'ordinanza, predice a Gianfranco Parlato, uno degli arrestati, quattro risultati rivelatisi esatti: Crociati Noceto-L'Aquila 0-1, Taranto-Nocerina 2-1, Lucchese-Benevento 1-2 e appunto Brescia- 3-1. «Il Brescia prende tutto capito?», dice Bassi a Parlato che chiede: «Che ha?». «Il Bolo». «Può essere quello può essere».

La previsione viene confermata anche tre giorni dopo in una telefonata tra Giampaolo Tagliatti, titolare di un'agenzia di scommesse, e Massimo Erodiani, uno degli arrestati: proprio quest'ultimo tranquillizza TaglIatti, dicendosi certo della vittoria del Brescia. La gara, decisa in avvio da due reti in dieci minuti dei lombardi, fu al centro di numerose polemiche già nei giorni precedenti, provocando la reazione stizzita dell'allenatore rossoblù Malesani.



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