01/06/2011 14:41
SIGNORI (EX CALCIATORE) - «Ma non avete pietà in questa situazione? Abbiate pietà. Io non posso dire nulla, incontrerò il mio legale e poi parlerà lui per me». Queste le uniche parole di Beppe Signori, raggiunto telefonicamente dall'ANSA prima che si recasse in questura a Bologna per l'interrogatorio. L'ex attaccante è agli arresti domiciliari per una inchiesta su partite pilotate e scommesse. (ANSA).
ALEMANNO (SINDACO DI ROMA) - Gli arresti per scommesse fraudolente che hanno coinvolto, tra gli altri, anche l'ex calciatore della SS Lazio Beppe Signori, «sono le cose che sporcano e rattristano lo sport e non dovrebbero accadere: cerchiamo di fare in modo che tutto lo sport venga messo a riparo da tutto questo perchè la cosa grave, non sono solo i reati, ma anche la grande delusione provata da tutti coloro che ci credono veramente». Così, il sindaco Gianni Alemanno interpellato a margine di un evento allo stadio Olimpico.
ABETE (PRESIDENTE FIGC) - Il discorso poi si allarga alle ultime denunce di Platini e Blatter sul pericolo scommesse, quello che può uccidere il calcio: «Non è un caso che la Fifa abbia appena stipulato un accordo da 20 milioni di dollari con l'Interpol. Anche noi riceviamo spesso segnalazioni, ma poi bisogna indagare. E cercare di capire: è possibile che la criminalità organizzata cerchi di usare il calcio, occorre vedere se e come ha inciso sull'attività sportiva». Il numero uno della Figc poi sottolinea come «la giustizia sportiva non può usare intercettazioni o controlli bancari, i mezzi necessari per svolgere le indagini. Ma dopo le investigazioni delle forze di polizia, che intanto ringrazio, dovremo provvedere per garantire la partenza dei prossimi campionati». In mattinata sull'argomento è intervenuto da Roma il direttore generale della Figc Antonello Valentini: «La Federazione -ha dichiarato il dg- si costituirà parte civile a tutela dell'immagine del calcio e in difesa della trasparenza e della correttezza dell'organizzazione calcistica. Tutto quello che serve a fare chiarezza, a eliminare ombre e a risanare l'ambiente non può che trovare la Figc in prima linea e pienamente disponibile e collaborativa. Ho seguito in tv la diretta della conferenza stampa del pm Di Martino: confidiamo nel lavoro dell'autorità inquirente e siamo pronti ovviamente a fornire la massima collaborazione, condividendo allo stesso tempo il richiamo alla cautela e alla prudenza fatto dallo stesso magistrato in presenza di delicati provvedimenti cautelari a carico di alcuni tesserati e degli ulteriori approfondimenti in corso».
BETTARINI (EX CALCIATORE) - «Ho già conferito mandato ai miei legali (Gaspare Dalia e Ernesto De Toni, ndr) per tutelare la mia reputazione - ha aggiunto Bettarini - perchè il mio nome è stato accostato con lo stesso rilievo a persone che addirittura sono state arrestate mentre io non sono stato neppure informato dell'indagine o perchè si è pubblicato che sarei stato condannato per un altra vicenda analoga mentre - ha concluso - io ho avuto esclusivamente una sanzione disciplinare per omessa denuncia di condotte illecite di altri».
BUFFON (PORTIERE DELLA JUVENTUS E CAPITANO DELLA NAZIONALE) - Shock, stupore e tanta voglia di capire. La notizia dell'arresto di Beppe Signori e altre 15 persone, tra cui giocatori e dirigenti delle serie minori, è arrivata stamattina nel ritiro della Nazionale come un vero e proprio fulmine. Alcuni tra magazzinieri e rappresentanti dello storico staff chiedevano informazioni sulla situazione dell'ex attaccante della Lazio e della Nazionale, e in generale oltre allo stupore c'era molta cautela. «Decisamente non ci voleva, in questo momento - ha detto Gigi Buffon, capitano della Nazionale - ora però aspettiamo. Finchè non si sa qualcosa di più definitivo, non è il caso di dare giudizi».
TOMMASI (PRESIDENTE AIC) - Il calcio italiano vive oggi «una delle brutte pagine che ogni tanto gli tocca girare. Speriamo di farlo in fretta, e di ripartire con una marcia in più». Lo ha detto, dal ritiro azzurro di Coverciano, Damiano Tommasi, neopresidente dell'Assocalciatori. «Siamo in attesa di capire meglio la situazione - ha aggiunto il numero uno del sindacato dei giocatori - le notizie che finora arrivano dalla Procura parlano da sole, quando interviene la magistratura è sempre bene pesare le parole ed essere rispettosi». «Sono i calciatori ad andare in prima pagina, ma credo che emerga che c'è qualcosa di di più grande. A loro dico di stare attenti, perchè quando si entra in certi giri è questione più grande di loro, e non si governa più», ha aggiunto il presidente dell'Aic. Infine una riflessione sulla notizia di calmanti somministrati ai giocatori della Cremonese per far calare le prestazioni. «Non è la prima volta che lo sento - ha detto Tommasi - negli anni 70'-80' si parlava di qualcosa del genere. Certo è inusitato e curioso. Il fatto poi che sia questa la situazione ad aver dato il la alle indagini, a quanto pare, è ancora più sorprendente».
PIRLO E MATRI (CALCIATORI DELLA JUVENTUS E DELLA NAZIONALE) - «Uno schifo». Lo sussurra piano, Andrea Pirlo, regista della Juventus e della nazionale a chi gli chiede dell'inchiesta su partite pilotate e scommesse nel calcio italiano che ha portato agli arresti 16 persone tra cui Beppe Signori. «Non so molto, ci stiamo informando - ha aggiunto l'attaccante Matri - ma se davvero davano dei calmanti ai giocatori per far calare le prestazioni, questo è uno schifo, davvero uno schifo».
CARLO SABATINI (ALLENATORE E FRATELLO DI WALTER SABATINI) - L'inchiesta sul calcio scommesse che ha finora portato all'arresto di ben 16 calciatori è senza alcun dubbio una notizia che ha fortemente scosso l'ambiente. In esclusiva per TuttoMercatoWeb, il tecnico Carlo Sabatini ha commentato la vicenda: "Bisogna aspettare di sapere prima con certezza cosa sta accadendo per poi parlare. Certo che queste notizie ti lasciano senza parole, sono vere e proprie docce gelate che fanno male al calcio. Soprattutto il discorso riguardante gli ansiolitici, lascia grande perplessità e tristezza. Non so cosa potrà succedere ora, ho fiducia nella giustizia sportiva. Posso solo dire che magari non sono le società a essere responsabili, ma esiste comunque una responsabilità oggettiva".
PETRUCCI (PRESIDENTE CONI) - «Sono sgomento ed indignato per quanto sto apprendendo ora dopo ora». In una dichiarazione all'ANSA il presidente del Coni Gianni Petrucci manifesta il suo stato d'animo per l'ennesima bufera che investe il mondo del calcio. « Innanzitutto - dice il capo dello sport italiano - desidero rivolgere i miei complimenti alle Forze dell'Ordine e alla Procura di Cremona per come hanno condotto l'indagine. Il mondo calcio non pu essere offeso e umiliato da soggetti di dubbia moralit che con i loro comportamenti scellerati infangano l'immagine di un intero sistema».
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