Nazionale, da Cesarini ad Osvaldo. Quanta Argentina in azzurro

05/10/2011 20:35

Altro campione del mondo argentino, ma con l'Italia (decisivo il suo gol nella semifinale con l'Austria), fu Enrique Guaita, 'corsaro nerò della Roma, fuggito appena un anno dopo, nel 1935, per evitare la chiamata alle armi in vista della guerra d'Etiopia. E Omar Sivori, quanto ha inciso nello stile di un paio di generazioni di aspiranti calciatori? Calzettoni abbassati, pancetta, dribbling beffardo e sinistro micidiale, era uno degli angeli dalla faccia sporca (Angelillo e Maschio gli altri due) e grazie al 'trasferimentò in azzurro vinse anche un Pallone d'Oro. A proposito: nel calcio tutto torna, infatti il maestro del Cabezon (capoccione) Sivori era stato proprio Cesarini.

Otto presenze in maglia azzurra, e cinque gol, vanta un altro attaccante della Roma, Francisco Ramon Lojacono; e 12 volte ha giocato nella Nazionale italiana Miguel Anguel Montuori. Una sola presenza invece invece per 'El Petissò Bruno Pesaola, che poi ebbe una grande carriera come allenatore. Anche Antonio Valentin Angelillo, detentore del record dei gol (33) nei campionati a 18 squadre, indossò la maglia azzurra, ma solo in due occasioni. Recentemente ha esordito in nazionale pure l'uomo d'ordine della Lazio, il centrocampista Cristian Daniel Ledesma: uno che sembra più europeo che sudamericano, e però è nato nella lontana Patagonia. Un altro piacevole paradosso che queste storie di emigrazione e talento hanno regalato all'azzurro.

(ansa)