Calcio Scommesse, processo bis. Petrucci: "L'amnistia sportiva è un'ipotesi irrealizzabile"

28/02/2012 21:49

Ma a far parlare è stata l'idea-proposta del Pm Di Martino che ha suggerito di annullare tutte le 'colpè nell'ambito del procedimento sportivo per ripartire da zero. Un'idea che non ha fatto proseliti nel calcio: il primo no è arrivato dal capo dello sport italiano, Gianni Petrucci. «Rispetto l'opera dei magistrati e dunque ringrazio Di Martino per il lavoro che sta facendo. Ma ho sentito anche il presidente della Figc, Abete, e quella dell'amnistia sportiva è un'ipotesi irrealizzabile» le parole del presidente del Coni. Del resto lo sport proprio di recente ha dato via libera a un codice etico in cui i principi di lealtà sono capisaldi. «Proprio il Coni - spiega infatti Petrucci -, in osservanza al Cio, ha varato un codice etico per il rispetto dei principi di lealtà e correttezza sportiva, è evidente che non possiamo essere favorevoli all'amnistia. Nel momento in cui vengono alla luce certi episodi, il nostro discorso deve essere chiaro dall'inizio e non dare adito a dubbi o interpretazioni diverse». Sulla stessa linea la Figc: il , Antonello Valentini conferma lo scambio tra Coni e federazione e «noi riteniamo che quella dell'amnistia non sia una strada percorribile, perchè abbiamo già nel codice di giustizia sportiva dei provvedimenti che premiano chi collabora fattivamente, come accaduto nel primo troncone di calcioscommesse dove abbiamo premiato chi, pentendosi, ha dato una mano per far venire fuori queste situazioni. Credo che questa sia la strada che dobbiamo percorrere per trattare tutti allo stesso modo».

Concorda con i vertici sportivi anche il della Nazionale, Gigi Buffon: «Petrucci ha ragione, la sua posizione sulla proposta di amnistia sportiva per il calcioscommesse è giusta - D'altra parte la vicenda è così grossa che si rischia di infangare chi non c'entra nulla come Bonucci, su cui metto la mano sul fuoco». E parla di «ipotesi fuori dal tempo e dalla logica», anche Mattia Grassani, uno dei massimi esperti di diritto sportivo. «In questo contesto non ci sono i presupposti e credo che quella del pm Di Martino sia destinata a rimanere un'opinione personale - spiega Grassani - Se questo è il modo per tracciare una linea di separazione tra passato e futuro direi che non è il più opportuno, anzi l'effetto sarebbe contrario. In questo modo ci ritroveremmo, pienamente operanti nel mondo dello sport, soggetti che sono stati condannati la scorsa estate nella prima fase del calcioscommesse, si ridarebbe legittimazione a chi è stato radiato e la cosa avrebbe effetti su questo secondo filone».

Il processo bis, appunto: e mentre Doni verrà sentito a Milano nello studio del suo legale, a Roma in Procura farà tappa Filippo Carobbio, centrocampista dello Spezia arrestato il 19 dicembre scorso nell'ambito dell'inchiesta 'Last Bet'. Il primo marzo doveva essere ascoltato Antonio Benfenati che non è tesserato e ha deciso di non presentarsi 

(ansa)