03/05/2012 12:58
I miei amici nel mondo del calcio? Vado daccordo con tutti, quando ci sincontra con gli ex compagni o avversari sembra ieri. più stretti sono Carlo Ancelotti e Roberto Pruzzo. Con Carlo dividevamo la camera, eravamo in Nazionale, le famiglie si frequentavano. Con Roby abbiamo condiviso, prima di trovarci alla Roma, lanno al Genoa, il militare, vivevamo assieme. Amici come uomini prima che come atleti, cè stima e rispetto. Persone rimaste umili nonostante il successo. Il compagno e lavversario più forte incontrato in carriera? Per il compagno faccio due nomi. Prima Prohaska, continuità incredibile, non ha sbagliato una palla lanno con noi. Serietà e professionalità incredibili. Poi Cerezo, aveva allegria, carisma, classe ma correva. Lavversario, quello con cui ho fatto grandi lotte
Claudio Gentile. Un cagnaccio, che sapeva come farmi incazzare, conoscendolo non abboccavo. Lui sì che a volte mi ha messo in seria difficoltà. Lerrore che rifarei? Calcio di rigore col Liverpool. Non sono un rigorista, lho sempre fatto però per la causa. Col Torino in due finali di Coppa Italia ho segnato, in Coppa Campioni è andata male. Cera bisogno perché non in molti se la sentivano. Poi il non andare a Napoli. Quando si è innamorati di questa maglia e di questa gente si fanno scelte così. Maradona, quando eravamo capitani, mi abbracciava e mi diceva di raggiungerlo a Napoli. Lanno dopo vinsero Scudetto proprio nel periodo che avevo problemi con Viola per rinnovare il contratto. Davanti a un fenomeno del genere chiunque, peraltro in scadenza, avrebbe tentennato.
Chi mi assomiglia? Francesco Totti. Totti è come Bruno Conti per quello che ha fatto nella carriera e nella vita, per il legame a società e città. Francesco come me ha scelto di legarsi ai colori, avrebbe potuto guadagnare molto molto molto di più in altre realtà. Lui ha fatto anzi molto di più per i record che ha battuto e per gli infortuni subiti. De Rossi, rispetto a Francesco, è come se avesse iniziato adesso. Deve dimostrare col tempo di arrivare ai livelli di Totti, perché poi sono i numeri quelli che contano. Daniele per adesso lo vediamo attaccato alla società, alla maglia, ai colori. Poi è come se vogliamo parlare di Del Piero della Juventus, personaggi che tuttora ancora dimostrano nei momenti di difficoltà di essere quelli che tirano fuori la squadra da una brutta situazione, che ci tengono perché ce lhanno dentro, sfoderando professionalità e bravura.