Delio Rossi: "Il mio è stato un gesto deprecabile ma giustificato. Troppa ipocrisia e perbenismo"

04/05/2012 13:03

«È difficile essere qui per me in questo momento, anche perchè per la situazione che si è venuta a creare la mia avventura a Firenze è finita e sono venuto per salutare la à di Firenze. Andrò a braccio, non sono preparato e non sono bravo con le parole. Saluto la à, purtroppo la mia avventura in cui ho creduto e credo ancora, è finita, ringrazio la famiglia Della Valle nel presente e mi auguravo nel futuro, credevo e credo ancora sia una bella avventura», aggiunge Rossi. 

Delio Rossi ha poi brevemente ripercorso la storia personale. «La mia è la storia di un ragazzo che ha iniziato ad allenare i bambini del Foggia per portarli fuori dalle strade, ha allenato gli operai la sera, ha allenato nei campi polverosi della Serie C, e sono arrivato e alleno nei professionisti e non mi sono mai premesso di dare giudizi lesivi nei riguardi di nessuno, ho solo pensato a lavorare. Sono per la cultura dell'esempio, e continuerò ad esserlo», prosegue il tecnico che poi ricorre ad un proverbio indiano: «prima di dare giudizi su una persona devi camminare due giorni nei suoi mocassini, dice un proverbio indiano. Molte volte ferisce più la lingua della spada. Io sono sempre stato uno che è andato avanti sulla sua strada ma su certe situazioni non transigo. Dobbiamo smetterla con il perbenismo, con la maleducazione, è giusto rispettare le regole. Sono pentito e chiedo scusa per il gesto e sto già pagando, ho pagato e pagherò», ribadisce l'allenatore.

Rossi in chiusura di incontro con la stampa, in cui non ha voluto rispondere ai giornalisti ha chiesto ai tifosi di stare vicino alla squadra. «In questo momento la barca è quasi in porto, bisogna mettere solo l'ancora, ma la palla rotola ancora. Avremo modo di parlare, alla gente di Firenze dico solo di stare vicino alla squadra alla famiglia Della Valle e a questi giocatori. Del resto allenatori e giocatori passano ma i colori rimangono. Io ho sempre operato per il bene della mia squadra e se mi trovo in questa situazione è per questo, se fossi stato un altro me ne sarei fregato. Io certe cose me le tengo dentro. E poi i due partiti, sto con uno o l'altro non va bene, non lo trovo giusto».