03/06/2012 21:28
C'è attesa per l'arringa difensiva dell'avvocato dell' AlbinoLeffe, Eduardo Chiacchio, che martedì dovrà smontare l'accusa di Palazzi, basata su nove match sospetti. Un' 'impresà riuscitagli lo scorso anno, quando, rappresentando il Benevento, ottenne, al termine dei tre gradi di giudizio sportivo, di far scontare alla società sannita soltanto due punti di penalizzazione contro i 14 richiesti inizialmente dalla Procura Figc. Fanno da contraltare, invece, i sei punti (più 40mila euro di ammenda) patteggiati - con il parere favorevole del Procuratore federale - dal Grosseto, a cui era contestato soltanto un illecito in meno dell'Albinoleffe. Il messaggio della Disciplinare è stato chiaro: confessate e aiutate e scardinare quella che Palazzi ha definito una «organizzazione strutturata» capace di reiterare i propri comportamenti illeciti anche «durante la bagarre mediatica dello scorso anno» e potrete ancora sperare di far parte del mondo del calcio. In quest'ottica vanno visti quindi anche i 20 mesi di squalifica patteggiati dai 'pentitì Carobbio e Gervasoni (quest'ultimo nel processo dello scorso anno era stato punito con 5 anni più preclusione).
Sull'operato della Disciplinare vigila però la stessa Federcalcio, che venerdì mattina, dopo la corsa ai patteggiamenti del giorno precedente (soltanto l'istanza presentata dal calciatore dell'Ascoli Alessandro Sbaffo è stata respinta), aveva ricordato come il presidente federale ha la facoltà di poter impugnare le sentenze. Un messaggio sibillino che, nonostante le parole di facciata di Palazzi («tutti in Federazione sono galantuomini»), ha alquanto irritato sia la Commissione che la Procura. A ciò si aggiunge anche la convinzione di chi ritiene che il patteggiamento non sia una sentenza di primo grado, ma una decisione definitiva, e quindi non è impugnabile. L'unica certezza è che domani e martedì ci saranno le arringhe difensive, mentre le sentenze sono previste al termine della finale dei playoff di Serie B, sabato prossimo.
(ansa)