Zeman spera di trovare la 'formula Roma'
25/08/2012 17:50
Il ritorno di
Zdenek Zeman, 15 anni dopo la sua partenza da Roma, ha segnato la fine di una stagione caratterizzata dal fallimento di Luis Enrique nell'impresa di trasformare i giallorossi nel Barcellona della Serie A.
Il marchio di fabbrica dell'allenatore ceco è il calcio offensivo;
sarà improbabile vedere molto iòl tiki-taka all'Olimpico. Velocità e gol, il Pescara (allenato proprio da Zeman la scorsa stagione) ha segnato 90 gol nell'ultimo campionato di Serie B, 27 in più del secondo miglior attacco.
E' evidente il suo impegno per una svolta rispetto alla scorsa stagione: "Luis Enrique si concentra sul possesso palla, io non ho la pazienza. E' una questione di carattere, ma voglio sempre arrivare al gol". Tutto ciò è stato evidente nel postpartita di un'amichevole a Irdning, vinta 13-0. "Avremmo potuto fare di meglio", le parole del boemo.
La sua fama risale ai primi anni 90, quando portò il Foggia in Serie A e fece emergere giocatori come Giuseppe Signori. Questo periodo è conosciuto come 'Zemanlandia'. La sua prima esperienza alla Roma risale al 97/98, quando il suo calcio offensivo portò un quarto e un quinto posto. Qualunque cosa succederà in questa stagione lui sarà sempre ricordato come l'uomo che portò la leggenda Cafù nella capitale.
L'allenatore, spesso senza peli sulla lingua, non ha tardato a lasciare il segno sulla squadra: il presidente DiBenedetto e il suo entourage l'hanno accontentato e solo la Juventus ha speso di più in questo calciomercato. Gli arrivi di Destro e Tachtsidis dal Genoa possono fornire ottime alternative dalla metacampo in su, mentre Balzaretti, Castan, Dodò e Marquinhos dovranno puntellare una difesa spesso lacunosa.
Zeman è soddisfatto dei nuovi acquisti: "Sono giocatori che potranno dare molto per la Roma, sono felice del calciomercato. Ho fiducia in questa squadra, possiamo sfidare chiunque". In vista dell'inizio del campionato domani contro il Catania Zeman ha confessato di avere già un undici in mente ma il suo imprevedibile carattere sembra essere ancora il marchio di fabbrica: "Ho già un idea sui titolari: ho una squadra che copre ogni ruolo con due giocatori, poi dipende dalla loro condizione fisica e dalla mia follia"
Una differenza tra la gestione Luis Enrique e quella Zeman è che il boemo sta lavorando duramente per
mantenere intatto il nucleo della squadra: ha rivelato pubblicamente il suo desiderio di mantenere
Daniele De Rossi, mentre i rapporti con
Francesco Totti sembano buoni. Lo scorso anno l'inizio Luis Enrique non riuscì a gestire nel migliore dei modi il numero 10.
"Io e Totti siamo stati insieme 13 anni fa. L'ho visto crescere, ma Totti è sempre Totti per me", ha detto Zeman.
"Non può essere quello di una volta fisicamente, ma è normale. La sua posizione? Devo vedere ciò che è meglio per la squadra". Totti si è messo a disposizione dell'allenatore. Dopo un'amichevole ha detto:
"Il mio ruolo? Vedremo, mi adatterò. L'importante è giocare, finchè sono fisicamente in grado cercherò di dare il mio contributo"
C'è
un ottimismo tangibile che scorre nella Roma: tutti con la voglia di imparare e migliorare.
"Zeman spiega i movimenti ma a volte non li capisco subito", ha detto
Erik Lamela.
"Vuole giocare fronte alla porta, così da creare un pericolo per gli avversari". Destro è un altro che sta apprezzando l'insegnamento del ceco: "
Ho già lavorato e imparato tanto con Zeman. Lui insegna molto agli attaccanti e penso che faremo una grande stagione". Mentre
Balzaretti, che ha rifiutato il passaggio al Napoli per legarsi alla Roma, ha detto: "Vogliamo vincere e divertire. Questo entusiasmo è un gran punto di partenza per il nostro lavoro"
VAI ALL'ARTICOLO ORIGINALE