10/09/2012 22:45
«L'esame della prima ufficiale in azzurro? No, dai, è solo una partita di calcio: non mi pesa, basta fare il massimo», racconta il giovane attaccante marchigiano, la cui strana parabola si compie domani con la prima da titolare nella nazionale maggiore. Cresciuto in coppia con Balotelli nelle giovanili dell'Inter, lui figlio di un ruvido difensore di Torino e Ascoli, a suon di gol ha sfondato; ma è dovuto passare per il calcio di provincia prima di conquistarsi i titoli di apertura. «Quando l'anno scorso ho saputo che avrei giocato con Genoa e Siena, l'ho accettato con umiltà - racconta - Sannino mi ha insegnato molto, Zeman può essere il massimo come allenatore, ma il vero traguardo è la nazionale», ammette.
Domani farà coppia con Osvaldo. «Ci conosciamo perchè lavoriamo insieme alla Roma. Finora questa era un'ItalJuve, speriamo domani possa diventare un'ItalRoma». Vuole farsi perdonare, come ha ammesso ieri dopo la giornata a Medolla, le due occasioni fallite contro la Bulgaria. Ed è felice di poter giocare in posizione più adatta alle sue caratteristiche, più che esterno come ha ordinato Zeman l'ultima volta. «Lui e Osvaldo sono due attaccanti moderni: non danno riferimenti, perchè non giocano spalle alla porta», l'elogio di Prandelli, che potrebbe puntare anche in futuro sulle speranze dei due centravanti. Da alternare in coppia con gli estri di Balotelli. «Sono curioso di ritrovarlo in azzurro, perchè Mario è un grandissimo», confessa Destro, ammettendo come da evidenza che il futuro azzurro è suo. Intanto il presente è un riscatto da cercare, dopo la prestazione negativa in Bulgaria. Al 'Braglia' di Modena si prevede il tutto esaurito (restano solo 1.500 biglietti da vendere in queste ore), e al pubblico Marchisio offre promesse: «Il punto di Sofia alla fine peserà - dice il centrocampista con lo stesso realismo del compagno Juve Buffon - Ma già da domani dobbiamo ritrovare la convinzione e il gioco che dal fallimento mondiale ci ha portati in finale all'Europeo».
(ansa)