Ranieri: "Ho lasciato la Roma perchè ne sono tifoso. I 4 minuti a Totti? Non si era scaldato"

11/09/2012 00:20

Sull’esperienza a Roma: “Tutti sapevano che eravamo in grosse difficoltà economiche, era il momento di mantenere quello che si poteva. Io, da romano e tifoso della Roma, ho preferito farmi da parte e cercare di stimolare i ragazzi così. Già a Riscone avevo detto ai ragazzi che non li sentivo come l’anno precedente. Io pensavo che il secondo anno andasse meglio, visto che avevamo un anno di conoscenza. Ed invece ho visto che non ce la facevamo a tenere determinati ritmi, anche mentali e ho preferito lasciare io. Non mi sembrava giusto lasciare a fine anno, per cui ho pensato: ‘Va bene, non possiamo fare di più’, lasciando la squadra a Montella pensando che potesse fare meglio, dare una sterzata ai ragazzi”.



Sulla sua ultima partita in giallorosso contro il terminata per 4 a 3: “La determinazione che avevamo l’anno prima, quando riprendevamo le partite anche nel finale, non c’era più nel secondo anno. Era quello che sostenevo già da inizio campionato e stavo male. Stavo male io da tifoso, non parlo da allenatore”.

Un commento su Menez: “Sta andando bene. Lui è un campione sopraffino, ha trovato anche un posto in nazionale. Mi auguro che possa mettere a disposizione della squadra tutte le sue qualità perchè ha delle doti magnifiche. Me lo auguro perchè è un ragazzo bravissimo oltre che essere elegantissimo in campo”.



Sui famosi 2 minuti giocati da : “A parte che erano 4, mi sembra (ride, ndr). A lui avevo detto di scaldarsi già dall’inizio del secondo tempo, poi mi giro verso di lui e gli chiedo: ‘Ma ti sei scaldato?’ e lui mi rispose: ‘No, adesso vado’…ma te possino (ride, ndr)! L’avrei messo dentro prima se si fosse riscaldato!”.



Sul calo di Borriello: “Forse aveva fatto bene finchè sentiva le motivazioni. Poi piano piano si è sentito forse sicuro del posto ed è andato calando. Penso che nel calcio le motivazioni sono fondamentali per competere a grandi livelli. Noi eravamo una grande squadra perchè avevamo quelle motivazioni che ci facevano essere competitivi in ogni momento della gara. Quando sono calate le motivazioni la squadra è andata a rotoli”.