Fiorentina, Falcao a lezione da Montella. Il Divino: "Date tempo a Zeman"

21/11/2012 16:59

 

«Montella ha tutto per diventare un allenatore di altissimo livello e fare una grande carriera». I complimenti stavolta arrivano da Paulo Roberto Falcao, ex campione del Brasile e della Roma venuto a Firenze per seguire la e i metodi di lavoro del suo tecnico. Un viaggio di studio che già l'anno scorso lo aveva portato in Spagna, da Mourinho e Guardiola, in Italia da Prandelli e da Sacchi, adesso da Montella e nei prossimi giorni, impegni permettendo, in Inghilterra da Ferguson e Mancini. «Ho scelto la , unica squadra italiana, perchè sta giocando bene e vivendo davvero un bel momento - ha proseguito Falcao che ha parlato sia ai cronisti che a Violachannel - Mi ha molto colpito come applica il 3-5-2, un modulo che sta tornando in auge come confermano anche , Inter, , Lazio, segno che spesso ci si rinnova nel calcio guardando al passato». Poi sul campionato italiano: «La gioca un bel calcio, ha mantenuto più o meno lo stesso assetto della passata stagione e ha nel collettivo il suo punto di forza. Quindi i bianconeri si confermano favoriti per lo scudetto anche se la stagione è ancora molto lunga, ci sono più di 70 punti da assegnare, può ancora accadere di tutto».

Inevitabile un pensiero alla Roma con cui Falcao ha vinto uno scudetto: «Ha cambiato molto e ogni allenatore ha bisogno di tempo, specie Zeman considerando il suo gioco e il modulo molto offensivo. Però lui ha grande esperienza e farà bene. Il caso-? Non conoscendo a fondo la vicenda non me la sento di dare giudizi o consigli. Aquilani? Forse è il giocatore che mi somiglia un pò, anche se è difficile fare confronti perchè il calcio di adesso è diverso dal mio. Di sicuro - ha aggiunto - il centrocampo della con Aquilani, Pizarro, Borja Valero è di grande qualità, mi piace molto». Poi entrando sui singoli: «Mi dispiace per Pato e i suoi continui infortuni, però ha doti straordinarie come ha dimostrato anche in Nazionale, mi auguro possa ritrovarsi e il Milan lo aspetti. Quanto a Hernanes mi piace davvero molto - ha detto parlando del talento della Lazio - è tecnicamente forte, sa usare entrambi i piedi, è un giocatore moderno».

Quindi si è soffermato sull'attaccante Damiao che lui ha allenato e che è seguito da molti club («Fa reparto da solo, può crescere ancora») e sul bomber colombiano dell'Atletico Madrid che porta il suo nome, Radamel Falcao: «Ho scoperto con piacere che è stato chiamato così perchè suo padre era un grande appassionato di calcio ed era mio tifoso». Infine il futuro: dai Mondiali («Saranno bellissimi») a se stesso: «Se dovesse capitare mi piacerebbe lavorare in Europa». Ora è impegnato a finire un libro sul Mondiale di Spagna '82 e in particolare su Brasile-Italia 2-3 con tripletta di Paolo Rossi. «Proprio il mio amico Paolo - ha concluso sorridendo - firmerà la prefazione, quella è stata una sfida storica e ne parleranno tutti i protagonisti».

(ansa)