10/12/2012 21:37
LEGGI LA PRIMA PARTE DELL'INTERVISTA
In Italia la gestione del rapporto di un club con i propri tifosi deve, probabilmente, compiere ancora passi importanti, d'altronde è sempre attuale la problematica della Lega Calcio nella definizione dei bacini d'utenza dei propri associati: vediamo come la Roma organizza questa cruciale attività, partendo dal calcolo della propria fan base.
"La ricerca di mercato è stata realizzata di recente con Sport+Markt, e sono risultati 87 milioni i tifosi, mentre i simpatizzanti arrivano a 234 milioni. I nostri tifosi all'estero sono dislocati in Cina, America, Brasile Indonesia e Russia. Questo ci fa percepire delle enormi potenzialità, perché sono tante le persone che ogni anno vengono a Roma da turisti, e poi si legano alla squadra".
Il numero dei tifosi è davvero elevato: è vostro obiettivo fare in modo che questi acquistino i prodotti ufficiali della Roma, superando le difficoltà relative ai falsi?
"Certo, per questo li vogliamo raggiungere per informarli ma anche per premiarli, lavorando sulla mentalità attraverso la comunicazione e pacchetti che abbinino i nostri gadget i ai biglietti o agli abbonamenti affinché scelgano la maglia ufficiale".
I sociali media, quindi permettono di profilare i tifosi o sono anche uno strumento di sviluppo della commercializzazione di gadget, ticket, etc?
"Attraverso Facebook ad esempio possiamo promuovere eventi, biglietti e il nostro e-commerce vero e proprio. Inoltre abbiamo lanciato un Centro Servizi, in cui lavorano dodici persone che permette ai tifosi, quotidianamente, di rivolgere domande e richiedere informazioni. E questo è sicuramente un altro modo per far crescere, anche qualitativamente, il nostro database. Attraverso il nostro Centro Servizi si agevolano, ad esempio, le modalità di acquisto di abbonamenti e biglietti".
Quali progetti sono rivolti invece ai tifosi più piccoli, ai bambini?
"Con il nostro Settore Famiglia stiamo investendo molto sulla sicurezza allo stadio, offrendo alle famiglie un ambiente sano, tranquillo e sicuro per i loro piccoli. Inoltre ci teniamo ad offrire ai bambini di vivere la Roma anche aldilà della partita, con giochi ed attività, offrendo gadget Disney, creando un evento allo stadio e dando la possibilità di fermarsi al CuoreSoleVillage: l'occasione per divertirsi creando un format educativo. Alcuni giocatori hanno grande appeal verso i bambini, per questo devono essere loro ambasciatori dei valori sulla nutrizione e la crescita. Nel settore a loro rivolto, fino ai 14 anni, i prezzi sono scontati, non ci sono posti omaggio, e raggiungiamo anche i 4.000 bambini a partita, e prima del match un giocatore passa del tempo assieme a loro".
Quanto contano attualmente i ricavi da marketing e quali risultati sul fatturato avete già raggiunto?
"L'impatto sul fatturato delle sole sponsorizzazioni è del 25%, quindi sopra la media italiana. Rispetto ad altri paesi siamo ancora indietro, non avendo uno stadio di proprietà che sarebbe prioritario. Ma già da quest'anno stiamo ottenendo ottimi risultati: con la biglietteria il fatturato è aumentato del 50%, passando dai 16mila abbonamenti ai 25mila, ed è aumentato del 40% quello proveniente dal licensing, e quanto alle sponsorizzazioni abbiamo deciso di rinunciare ad alcuni marchi per "pulire la piazza", nonostante il delicato momento economico del mercato, per puntare alla globalità e al business comune. Offriamo pacchetti specifici con chiare filosofie ed investimenti per ogni fascia. Insomma, non è più possibile acquistare la prima fila dei Led a bordo campo senza essere partner della Roma".