14/01/2013 23:58
Al di la di qualsivoglia diversa suggestione Mario Corsi e i propri difensori, nellesprimere soddisfazione per la solerzia e lattento operato dellAutorità Giudiziaria, evidenziano quanto segue:
1) Le investigazioni hanno indiscutibilmente accertato che nessun reato è stato commesso da alcuno, né quello presupposto, necessario per la concretizzazione della ricettazione, né, tantomeno, quello conseguente, appunto della ricettazione.
2) Né Mario Corsi, né nessun altro ha diffamato esponenti della A.S. Roma, giacché sia Corsi che gli altri si sono limitati a manifestare liberamente il proprio pensiero.
3) Nessun intervento estorsivo o minatorio è correlabile alla condotta degli ex indagati. Resta da stabilire, quindi, se, invece, nellatteggiamento di alcuni degli esponenti dellinformazione e di altri siano ravvisabili gli estremi di una condotta lesiva dellonore e della reputazione degli involontari protagonisti di una vicenda che non avrebbe mai dovuto nascere. Questo costituirà oggetto di attenta e prossima valutazione ad opera di Mario Corsi.
Tutto ciò, a maggior ragione, ove si consideri che lo stesso Corsi non risultava attinto da alcuna risultanza che consentisse di individuarlo come autore delle condotte evidenziate nelloriginale denuncia.
Larchiviazione del GIP Maria Bonaventura riguarda anche il giornalista Roberto Renga, il figlio Francesco, ed il giornalista radiofonico Giuseppe Lomonaco.