TACOPINA: "Mi sento romano. Prima di tutto sono un tifoso, poi vice presidente"

08/03/2013 11:43

Joe Tacopina, vice presidente di As Roma, italiano d’origine ma “ americano” d’adozione, vive e lavora a New York, dove è uno dei soci dello studio legale “Tacopina Seigel & Turano” e ha parlato della Roma e di Roma: "Mi considero Romano. Questa è una distinzione che mio padre mi insegnò sin da quando ero piccolo. Riguardo la mia storia e relazione con la à, mi sento di farne parte. Credo che la à è nel mio cuore e nel mio sangue. Ho ancora tanti parenti a Roma,inoltre ho trascorso tanto tempo qui che mi sento come se fossi a casa mia, ora più che mai. Roma ha sempre avuto un posto speciale nel mio cuore".

Da quando ha assunto il ruolo di vice presidente è certo che qualcosa sia cambiato: "Se c’è un cambiamento, è un cambiamento che mi ha portato più vicino alla à e ai tifosi. Prima di tutto sono un tifoso dell’AS Roma e poi ne sono il Vice Presidente. Prima che prendemmo l’AS Roma, sono stato ad almeno 25 partite all’anno".

Per lui, tifoso giallorosso, non deve essere semplice vivere i colori giallorossi da New York: "Si, sfortunatamente per me, soffro le stesse tensioni sia allo Stadio Olimpico che a New York. Quando mi trovo a NY seguo le partite con i vari AS Roma club di New York. Cerco sempre di essere in compagnia di tanti Romanisti che mi aiutano a sfogare la tensione che accumulo, durante le partite".

Molto si è detto in relazione all'operato di questa società. Uno dei maggiori dubbi è quello relativo alla esportabilità del progetto americano qui in Italia. E' possibile?: "Credo che la mentalità’ può essere esportata e che il business dello sport Nord Americano può essere applicato al Calcio Italiano altrimenti non avremmo preso quest’opportunità ( l'AS Roma, ndr). Jim (Pallotta, ndr) ha assunto i migliori manager per porre in essere, operazioni sul campo e fuori dal campo. Credo che il nostro ufficio marketing non è secondo a nessuno e sono certo che la AS Roma a breve diventerà il “brand” globale più importante del Calcio".

Un'altra questione spesso evidenziata dai tifosi è quella riferita alla partecipazione attiva dei dirigenti americani negli affari di "casa Roma": "Siamo sempre molto impegnati ma con Jim mi vedo spesso. Naturalmente l'ideale sarebbe che tutti noi abitassimo a Roma, ma non è questo il caso!! Né credo che sia necessario perché, e lo ribadisco ancora una volta, i nostri dirigenti di classe mondiale, che operano e lavorano giorno per giorno su tutte le operazioni della AS Roma, vivono tutti lì. Mentre io cerco di partecipare a più partite possibili. L'anno scorso sono stato presente ad oltre 22 delle 36 partite della Roma quindi credo che la mia presenza non è in discussione. Per quanto riguarda l'essere accessibile ai mezzi di comunicazione, questo dovrebbe avvenire solo attraverso l'Ufficio comunicazione della AS Roma o mediante il lavoro del settore di ‘Public Relations’".

Molti i rapporti commerciali cessati con aziende major, tante le aspettative per il futuro. Mr Tacopina è certo: "Stiamo nelle mani migliori, il nostro Ufficio Marketing ed i dirigenti della “Raptor” hanno messo in piedi un team, proprio per sviluppare le operazioni di business della AS Roma nel migliore dei modi".

Infine, chiude con una promessa: "Si, a Roma-Parma penso proprio ci sarò"





(insideroma.com)



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