Perinetti: "Zeman? Il mio allenatore ideale. Bisogna prenderlo com'è"

04/04/2013 21:26



Giorgio Perinetti dirigente sportivo: quando scatta la scintilla?

"Con l'arrivo di Liedholm a Roma per la prima volta. Mi catturò: aveva necessità di un driver per Roma (sorride, ndr) e approfittando di questo ha capito la mia inclinazione e così mi ha stimolato fino a far diventare la mia passione una vera professione.



Carlos Bianchi e ?

"Non lo riteneva ancora pronto, non ero molto d'accordo e per fortuna fece gol contro l'Ajax in amichevole e da lì abbandonammo la pista Sampdoria".




Alla Roma scelse Zeman, preso dalla Lazio. Una decisione impopolare...

"Lo scelsi per portare la cultura del lavoro a Trigoria. Fu una mossa felice, il suo lavoro è stato propedeutico alle vittorie di Capello. Sensi non capiva la scelta, ma ho avuto ragione. Devo dire che nella scelta degli allenatori sono stato sempre abbastanza fortunato e non mi sono mai preoccupato di quello che si poteva dire. Penso sempre di scegliere per quello che uno può dare in campo. Non importa che una persona sia popolare, ma utile alla squadra".



Un giorno vorrebbe ancora Zeman allenatore della sua squadra?


"Incarna il mio tipo di allenatore ideale è propositivo, per me il calcio è fare un gol in più dell'avversario e Zeman migliora i giocatori anche sul piano individuale. Ma ha il suo modo di lavorare, bisogna capire dove lavorare e in che modo la società può sposare il suo progetto. Bisogna prenderlo com'è e quando si sceglie di prendere Zeman occorre valutare bene tante cose".



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