02/04/2013 13:20
L'ingaggio del manager, scelto al posto dell'esonerato Martin ÒNeill, ha scatenato un putiferio. La simpatia manifestata in passato per il fascismo non è passata inosservata. David Miliband, deputato laburista ed ex ministro degli Esteri, ha lasciato ieri la carica di vicepresidente e direttore non esecutivo del Sunderland. I social network sono stati invasi dai messaggi di tifosi che hanno bocciato senza appello la decisione della dirigenza.
Come ha riferito la Bbc, l'ufficio stampa del Sunderland ha chiarito che nell'odierna conferenza sarebbero state consentite solo domande legate al calcio. Il tecnico italiano, davanti alle domande 'extra-pallonè, ha ribadito i concetti espressi nel comunicato diffuso ieri dal Sunderland: «Le accuse di fascismo? È una situazione ridicola e patetica che non mi rappresenta».
«Non devo più rispondere a questa domanda: nella nota del club c'erano le mie parole, chiarissime. Non voglio più parlare di politica perchè non sono in Parlamento. Parlerò solo di calcio». Di Canio ha preferito concentrarsi sulla squadra e sull'obiettivo da centrare, la salvezza. Il Sunderland ha un punto di vantaggio sulla zona retrocessione quando mancano 7 giornate alla fine del campionato.
«Quando il presidente Ellis Short mi ha chiamato, non stavo più nella pelle. Sarei venuto qui a nuoto. Sono sicuro che, con il mio entusiasmo, possiamo fare qualcosa di importante nelle prossime 7 partite. Spero di riuscire a dare più fiducia alla squadra in campo», ha detto il nuovo manager, convinto che l'obiettivo sia raggiungibile.
(adnkronos)