07/05/2013 12:09
All'evento era presente anche Claudio Fenucci, amministratore delegato della Roma, che ha dichiarato: Il Sistema Calcio ha bisogno di una normativa che dia certezza sui tempi, perchè è necessaria per avvicinare investitori per la costruzione di impianti. le sue parole Una normativa che , come ha ricordato il presidente della Lazio Lotito, non prevede aiuti pubblici. Non esiste un modello inglese, tedesco o americano. Dipenderà dal posto dove si costruisce. fare un nuovo stadio a Roma non è la stessa cosa come farlo a Lecce. Deve essere compatibile con la costruzione del territorio. Gli stadi non sono solo un fatto economico, ma deve essere un punto culturale. Deve essere la casa del tifoso, avvicinare i supporters che adesso se ne stanno lontani. Il tifoso deve essere riportato al centro della nostra attenzione. Oggi ci si concentra molto sulla partita, mentre noi della Roma attraverso anche laiuto del Coni abbiamo cercato di cambaire le abitudini con liniziativa del Cuore Village. Allestero il tifoso vive più tempo lo stadio nel giorno della partita".
E' intervenuto anche il presidente del Coni Giovanni Malagò. Queste le sue parole: "Siamo fortemente interessati affinche' il prima possibile si possano costruire nuovi impianti che possano dare piu' lavoro, piu' sviluppo e piu' certezze al territorio, la base su cui abbiamo costruito il futuro dello sport italiano. C'e' un dovere, un interesse nei confronti di chi sostiene l'attivita' sportiva e che paga un prezzo altissimo per un gap strutturale del nostro paese. La cosiddetta legge sugli stadi e' solo la punta dell'iceberg. In quella rete, quel tramaglio, quella fitta situazione di gangli e complicazioni burocratiche, amministrative e legislative, purtroppo ci sono finiti dentro anche i pesci piccoli, non solo la serie A e questo mi ha ferito". E' presente anche l'amministratore delegato giallorosso Claudio Fenucci, che però non ha rilasciato dichiarazioni ai cronisti presenti.
L'onorevole Dario Nardella, il responsabile della legge sugli stadi, è intervenuto durante il dibattito: "C'è bisogno di una svolta sugli impianti sportivi. Bisogna trovare un modello che serva alla collettività il rapporto tra privato e pubblico è il nodo fondamentale. La legge è stata approvata in un ramo del Parlamento ma è stata bloccata da un ramo ambientalista e da una convinzione non del tutto solida e incisiva del governo. Lo sforzo che il Parlamento deve fare è stato ripartire da progetto di legge e lavorare. Sbaglieremmo se considerassimo la legge sugli stadi la risoluzione su tutti i mali".
Anche Andrea Abodi, presidente della Lega di Serie B, ha detto la sua sulla questione degli stadi italiani: "Da tre anni due grandi temi sono stati importanti, l'impiantistica e l'etica. Fino ad oggi abbiamo potuto constatare la distanza con gli altri paesi. La legge è uno strumento, però gli strumenti sono finalizzati agli obiettivi. La Lega non è la semplice somma delle componenti è molto di più, deve garantire quello che spesso il quotidiano non può far vedere. Noi un anno fa abbiamo pensato B futura, tra 10 giorni daremo forma di quello che noi vorremo fare citando 6 amministrazioni comunali che vogliono impegnarsi nella costruzioni di nuovi stadi e impianti di allenamento che sono la casa del calcio. Le risorse sono poche, vanno investite bene dove ce ne sono le condizioni. Stiamo elaborando un protocollo standard anche senza la legge sugli stadi. Abbiamo bisogno non di grandi stadi ma stadi su misura".