28/10/2013 11:24
La nuova applicazione della regola del fuorigioco ''ha toccato concettualmente alcuni parametri su cui gli arbitri erano abituati a lavorare. E richiede un po' di tempo per essere metabolizzata. Noi possiamo solo applicare le regole scritte da Fifa e Uefa, giuste o sbagliate ci interessa relativamente''. Il Torino si e' lamentato, soprattutto per il secondo rigore fischiato in favore del Napoli: ''Da quello che ho visto credo che in questo caso il braccio (di Glik, ndr) fosse molto attaccato al corpo - ammette Braschi - Forse l'arbitro (De Marco, ndr) e' stato ingannato dall'altro, che invece era alto. Se quello che e' visto e' vero c'e' stato errore. Puo' succedere. Bisognera' anche arrivare a capire che l'operato dell'arbitro va accettato, abbia ragione o no''.
Nei tre campionati da che e' designatore ''abbiamo il numero di rigori piu' alto per partita, rispetto ai principali campionati europei - rivendica Braschi - Quindi i nostri arbitri sono attenti. Forse anche per questo, fino ad ora, ho visto meno 'abbracci' e strattonate in area. Culturalmente siamo ancora un po' troppo tolleranti rispetto alle trattenute. Quindi bisogna fare uno sforzo importante per dare un segnale preciso''. Anche il fallo di mano ''negli ultimi anni e' stato valutato con piu' severita' per allinearci ai parametri degli altri campionati europei. E' uno dei piu' difficili da valutare''. ''Le lamentele? In Italia sono culturalmente normali - si rammarica il designatore -. Schermaglie che fanno parte del gioco. Il fatto che una domenica ci siano 11 rigori e quella dopo due e' frutto della causalita'. Una domenica si possono segnare 40 reti e quella successiva 15. Allora vogliamo dire che i giocatori decidono di sbagliare di proposito?''.
Ed alla richiesta di scuse, avanzata da Galliani per l'arbitraggio di Paolo Valeri in Parma-Milan, risponde: ''Non mi tirate dentro a questi meccanismi''. Capitolo tecnologia in campo. Ben venga, come quella che si sta sperimentando sui 'gol fantasma'. ''Pero' il vero problema - aggiunge - e' che ci saranno sempre tanti episodi border-line, con valutazioni che non sono ne' bianche ne' nere, ma grigie. Noi dobbiamo cercare di evitare gli errori marchiani. Ma puoi avere tutte le tecnologie del mondo, la decisione discutibile non sara' mai cancellata''. Piuttosto ''serve uno sforzo educativo nei confronti di pubblico e dirigenti. Perche' le regole del calcio non sono facili come qualcuno crede''.
(ansa)