Calcioscommesse, Abete: "Prudenza, si vede poco. Gattuso? Ho fiducia, ne uscirà"

18/12/2013 13:49

«Io quando ci dovesse essere, spero non ci sarà, un provvedimento giudiziario che riguarderà Gattuso solo in quel momento potrò prendere in considerazione una situazione che al momento non considero possibile», ha aggiunto il presidente Abete in merito al coinvolgimento di Gattuso nell'inchiesta penale sul Calcioscommesse. «Conoscendolo mi risulta estremamente difficile ipotizzare e pensare che possa aver dato luogo a comportamenti non in linea con lo stile e il tipo di riconoscimento che tutti gli hanno dato e per l'attività che ha sempre svolto».

Il numero uno del calcio italiano ha sottolineato quindi che »dando giudizi, con le indagini in corso, su soggetti che sono oggetto di indagine mi sembra che si corra il rischio di trasferire in una dimensione di negatività delle persone che al momento sono solo oggetti di indagine». «Non l'ho sentito – ha concluso Abete -. ma ho grandissima fiducia che quanto da lui rappresentato con chiarezza ieri corrisponda a quanto avvenuto. Sono fiducioso e certo che uscirà da questa vicenda senza ombre» 

(ansa)

Abbiamo grande fiducia nei magistrati e grande attesa negli sviluppi di questa indagine, ma serve prudenza nei giudizi perchè in termini di situazioni acclarate si vede abbastanza poco». Il presidente della Figc, Giancarlo Abete, commenta così gli sviluppi dell'inchiesta penale sul calcioscommesse condotta dalla procura di Cremona. Il numero uno del calcio italiano, a margine della consegna delle bandiere agli alfieri azzurri ai Soci 2014 svoltasi in Quirinale, riconoscendo che si tratta di «una situazione che dal punto di vista della comunicazione determina un danno al mondo del calcio» puntualizza che «è un dato di fatto ma abbiamo 10 indagati, 4 soggetti arrestati che nessuno conosce e che non mi risultato essere tesserati». «Aspettiamo di verificare se ci sono situazioni che al momento ci sfuggono attraverso tutti i controlli programmati dei computer, le verifiche tecnologiche e i test peritali - aggiunge -. Abbiamo però sempre queste situazioni che ci accompagnano e che fanno parte del costume italico delle perquisizioni alle 6 di mattina che onestamente creano più traumi che opportunità perchè onestamente non penso siano collegate a dimensioni tali da determinare questi vulnus. Noi ricordiamo quella di Criscito a Coverciano prima degli Europei del 2012»

(ansa)