10/02/2014 10:08
L’intero campionato, non solo questa partita, aveva stabilito la superiorità tecnica della Roma sulla Lazio, se il derby si fosse giocato a viso aperto probabilmente sul viso dei laziali sarebbe rimasto qualche segno. Invece la strategia di Reja, già chiarissima alla vigilia, ha raggiunto l’obiettivo. Nella ripresa la Roma ha avuto ancora più campo e l’avrebbe dovuto sfruttare meglio. La Lazio aveva esaurito le energie che per 45 minuti le avevano consentito di ribattere colpo su colpo, grazie soprattutto a Candreva che aveva messo in crisi Torosidis, mentre la squadra di Garcia aveva ancora buone risorse da impiegare in partita. Per 20 minuti la Lazio non è uscita dal suo centrocampo.
Reja e Garcia, protagonisti anche della vigilia, si sono rincorsi per 90 minuti cambiando spesso gli scenari. Il tecnico della Lazio aveva iniziato con Keita e Candreva sulle due fasce pronti al contrattacco. Keita si è fatto inghiottire dall’emozione del derby, perché anche nelle ripartenze non era mai incisivo, così Reja l’ha tolto per far entrare Mauri In questo modo, col 4-4-1-1, ha spostato Lulic sulla fascia sinistra e Maicon ha dovuto limitare la sua spinta.La Roma era più continua e brillante, aveva più forza della Lazio ma continuava a mancarle il gol, per questo il tecnico francese ha cambiato i due terzi dell’attacco modificando lo schieramento. Al 20' ha fatto debuttare Bastos al posto di Florenzi, un quarto d’ora dopo è entrato Ljajic per Pjanic e infine Destro per Totti. Dopo il secondo cambio, la Roma è passata al 4-2-3-1, con Gervinho, Ljajic e Bastos alle spalle di Destro.