17/03/2014 09:00
IL MESSAGGERO (U. TRANI) - E’ solo uno, da qui fino al traguardo, l’obiettivo della Roma: la partecipazione alla prossima Champions senza passare per i preliminari. Stasera, contro l’Udinese all’Olimpico, la prima delle 12 partite per tornare in Europa e soprattutto difendere il secondo posto, tornato del mirino pure del Napoli, ora a meno 3 ma con una gara in più. Garcia conoscerà prima del fischio d’inizio di Tagliavento il risultato della squadra di Benitez che giocherà in trasferta, sul campo del Torino, due ore prima dei giallorossi. L’ottimismo del francese non è minato dall’assalto della terza in classifica. Rudi si fida del suo gruppo, promosso nel gioco e nella condizione fisica, nonostante la sconfitta, proprio nello scontro diretto con i partenopei. «Abbiamo una grande voglia di tornare al successo. Il nostro atteggiamento rimane positivo: giochiamo sempre per questo». E per riprendere la marcia dopo l’improvvisa frenata: 1 punto in 2 partite.
RABBIA E FIDUCIA
Ecco perché Garcia si dedica al presente. «Non è tempo di bilanci, nè di fare prospettive lontane. Nemmeno i più forti riescono a vincere trentotto partite. Bisogna prendere i tre punti in questa gara e anche nelle prossime». Si irrita, e non poco, quando gli ricordano che le due sconfitte in campionato sono state contro le altre due grandi. «Sono contento del torneo della Roma. Non è una vergogna perdere allo Juventus Stadium e al San Paolo. Il discorso tornerà d’attualità a fine stagione quando vedremo dove saremo finiti. Se sarà con successo o no». Non fa niente che la Juve sia ormai imprendibile (con 2 gare, però, in più): «Adesso la classifica è così: dobbiamo andare avanti e battere l’Udinese soprattutto perché siamo in casa. Ci sono successi preoccupanti e sconfitte che ti lasciano fiducia. Quella col Napoli, sul piano del gioco, è stata una bella gara: dobbiamo continuare così. Perché così vinceremo».
RIAPRONO CURVE E DISTINTI
«Questa volta giocheremo in un Olimpico normale: è una buona notizia». Rudi ritrova il suo stadio (e si avvicinerà in giornata, fermandosi con la squadra in ritiro ancora nell’albergo con vista su Villa Borghese), senza più limitazioni. E’ la notte della riapertura dei cancelli delle due curve e dei distinti Sud. Bisogna, però, registrare il calo degli spettatori: 6.500 i biglietti venduti. Colpa dell’orario e degli ultimi risultati.
DIGIUNO DA INTERROMPERE
Anche stasera assenze pensanti: gli infortunati Balzaretti e Strootman si sommano agli squalificati Maicon e De Rossi. Terzini contati, anche perché Romagnoli non sta bene, e centrocampisti al minimo storico: possibile chance per Dodò e conferma per Taddei. Ma Garcia, per ricomporre il tridente d’oro con Florenzi e Gervinho, almeno riavrà Totti, assente nelle ultime 4 gare. Con lui in campo, la Roma fa più punti e più reti. Come il successo, anche il gol manca da due turni (non era mai successo in questo campionato): «Adesso in attacco ho più soluzioni con il rientro di Francesco: quando torna uno come il capitano è sempre una buona notizia. Speriamo di aver finito con le brutte. Abbiamo dovuto combattere anche quelle. Siamo stati sfortunati con i traumi, compreso quello di Strootmam che merita di giocare con noi in Champions». Nelle ultime tre partite l’unica rete l’ha segnata Nainggolan, cioè un centrocampista. Davanti manca il finalizzatore e ultimamente Destro, Ljajic (ieri Rudi gli ha parlato in privato, avendolo visto intristito) e lo stesso Gervinho hanno fatto cilecca. Il francese non cerca giustificazioni, anche se a fine torneo dovrà per forza affrontare la questione con il ds Sabatini. «Io scelgo in base alla rosa che ho. A Lille ho vinto il campionato e la Coppa di Francia con un attaccante di profondità: Moussa Sow. Qui abbiamo la fortuna di avere Totti: lui è più punta centrale che viene verso il centrocampo. Bisogna adattarsi. Solo l’intelligenza della squadra deve essere alta: non si gioca con Francesco come si gioca con Gervinho. Ad uno si dà la palla sui piedi, all’altro in verticale. Questo deve capire la squadra».
RINNOVO A FINE STAGIONE
Non si sofferma più di tanto sulla visita del suo manager Pascal Boisseau che, giovedì a Trigoria, ha incontrato i dirigenti giallorossi: «Dobbiamo essere concentrati sulla stagione in corso. Non è il momento per parlare delle situazioni individuali. Ci penseremo a fine campionato. Siamo a marzo, di mercato parleremo più avanti: non voglio nessuno che abbia la testa su altro che non sia il campo e le partite da vincere per arrivare con la Roma più in alto possibile».