Juventus, Drughi: "Signora Scirea, si tolga anche lei il cognome di suo marito"

13/03/2014 12:21

Le parole della vedova Scirea continuano a suscitare polemiche nell'ambiente juventino. La moglie del calciatore aveva chiesto, in seguito a cori antisemiti cantati durante -, di togliere il nome del marito a una delle curve dello stadio dei bianconeri. Durissima la replica da parte dei Drughi, storico gruppo organizzato della della , che sulle pagine del suo sito ha diffuso un comunicato in cui invita la signora a privarsi, anche lei, del cognome del marito. Ecco il testo integrale:

“Il nome di mio marito non può essere accostato ad episodi di inciviltà”. Suonano veramente stonate le parole pronunciate dalla signora Scirea lunedì scorso. Addirittura fuori luogo, la velata “minaccia” di voler togliere il nome alla .

Cara signora Mariella,

E’ incredibile come certe persone riescano a dimenticare tutto nell’arco di pochissimo tempo.

Noi ricordiamo la Signora Mariella alla testa del corteo quel fatidico 1° Luglio, e mai avremmo immaginato che, sposando il vento nemico, cadesse nella trappola di remare contro i colori indossati dal compianto Gaetano.

Dovevamo immaginarlo analizzando il personaggio: d’altra parte, e questa è storia, varcò la soglia di Montecitorio grazie alla sua condizione di vedova di un grande campione, non certo per le sue qualità e tantomeno per la sua preparazione visto che, con il massimo rispetto, è ancora oggi in possesso solo di un diploma da perito aziendale, non proprio il massimo per rappresentare parte del Popolo Italiano.

E non ci sono tracce significative del suo passaggio nella stanza dei bottoni, nulla di nulla.

Ora l’uscita, sposata entusiasticamente da tutto il mondo nostro nemico di togliere il nome di Gaetano Scirea alla .

Da considerare che i cori incriminati, cantati da tutti da più di 20 anni, vengono intonati a pieni polmoni anche nella Nord, solo che quel settore dello stadio è riservato ai Club Doc ed indovinate chi è presidente del centro coordinamento? Bravi, proprio la signora in questione che preferisce tacere per evitare di doversi dimettersi da un incarico evidentemente ben remunerato.

Forse la signora non sa, e siamo qui per farglielo notare, che ovunque, dal sito della società compreso ai biglietti, passando per le indicazioni stradali fino agli abbonamenti, si parla sempre e solo di TRIBUNA SUD.

Il nome di Gaetano Scirea non è mai contemplato quindi non capiamo come faccia a togliere qualcosa che semplicemente non esiste.

Su una cosa siamo tutti d’accordo: giusto evitare tutti di strumentalizzare un Campione amato da tutti.

Quindi accettiamo l’invito (ribadiamo invito perchè non esiste un documento ufficiale che ne abbia decretato l’intitolazione al marito)  della signora e da ora in poi il cognome Scirea non identificherà più il settore più vero e sincero dello Stadium, ma anche lei facesse altrettanto tornando a farsi chiamare con il cognome da nubile: Cavanna. Avendo conosciuto la riservatezza di Gaetano, siamo certi che non avrebbe gradito una moglie così invadente che, facendosi scudo di un cognome acquisito, si è fatta strada nel mondo della politica e dello sport dimostrando di non conoscere il primo e tantomeno il secondo.

Ma ci permetta di chiederLe come ha potuto mettere a segno un autogol simile… Non soltanto ha permesso ai “giornalai” di puntare nuovamente l’indice nei confronti della nostra tifoseria, già sottoposta a continui attacchi mediatici, con le sue parole, ha inoltre accentuato l’attenzione dell’opinione pubblica e dei soliti perbenisti, invocando implicitamente sanzioni!

E’ evidente dopo le Sue dichiarazioni, l’incompatibilità con il ruolo attuale di presidente del centro coordinamento, pertanto La invitiamo alle ovvie conclusioni di dimissioni inequivocabili.

Siamo stati chiari, Signora Cavanna?

Distinti saluti

Drughi Ultrà

(drughi.org)

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