Un pool per lo stadio

29/03/2014 11:11

Dieci partner americani e il supporto delle banche per costruire lo stadio dei sogni. Il progetto della Roma da 1 miliardo di euro – 300 milioni per l’impianto il resto per le infrastrutture – coinvolge fondi d’investimento e aziende leader nei rispettivi settori.

Dieci, appunto, sono le società citate da Pallotta e Zanzi durante la presentazione al Campidoglio di mercoledì. Partendo dai colossi già al fianco del club, la Disney e Nike, passando per l’advisor finanziario Goldman Sachs, il fondo CAA Sports Invest e il nuovo socio entrato nel consorzio costituito in Delaware che controlla indirettamente il club: lo Capital Group ha acquistato una quota di minoranza dell’As Roma Spv LLC nell’ambito di una partnership che lo vedrà protagonista nel progetto di . Un affare che non riguarda in modo diretto né As Roma, né la sua controllante e quindi sfugge alle «verifiche» della Consob.

Capital è un colosso del «real estate» che gestisce asset per 33 miliardi di dollari e ha nel proprio portafoglio immobiliare quote in alberghi, palazzi per uffici, terreni industriali, complessi residenziali, centri commerciali e anche in società di gestione di campi da golf. Al ricchissimo fondo non interessa la Roma in sé, ma partecipare alla costruzione e alla gestione di varie attività collaterali allo stadio previste nel «business district». Un albergo ad esempio. O i 3/4 ristoranti a tema – uno accanto ai campi d’allenamento da cui si potrà assistere alle sedute – oltre ai 245 punti vendita della zona commerciale.

Per contare fino a dieci partner Pallotta ha accolto a bordo anche la Aeg, la società che si occupa di intrattenimento e porterà eventi extracalcistici nell’impianto: l’idea è di utilizzare lo stadio per 200 giorni all’anno, aggiungendo concerti e convegni alle partite. Legends si occuperà invece delle aree premium e della biglietteria, oltre a contribuire alla ricerca già avviata da Raptor di uno sponsor che pagherà i diritti per il nome dello stadio. A Icss spetteranno gli innovativi servizi di sicurezza, a QQ quelli di segreteria, le analisi finanziarie invece a Csl analysis. Il «project financing» che dovrà essere approvato dal Comune nel primo step delle autorizzazioni prevede anche prestiti da diverse banche internazionali. A quanto pare non Unicredit, che si è defilata.

Solo soldi privati, insomma, e un pool di dieci partner made in Usa per rendere l’impianto il più moderno e funzionale possibile. Lo stesso numero di «soci» è stato annunciato da e Pannes nell’incontro con i sindacati che mercoledì ha preceduto di un’ora la presentazione con il sindaco. Il , il braccio di Pallotta e un tecnico di Parsitalia hanno incontrato i rappresentanti di Cgil (Eugenio Stanziale), Cisl (Mario Bertone), Uil (Pierpaolo Bombardieri) e Ugl (Cristian Leggeri), ai quali hanno annunciato che quando l’impianto sarà a regime darà lavoro a circa mille persone. Ai sindacalisti è stata illustrata la «joint venture» alla base del piano finanziario ed è stata assicurata l’attenzione che verrà posta al tema del rispetto della sicurezza sul lavoro durante le opere di costruzione. ne appalterà una parte: non è sfuggita la presenza dei fratelli Toti in Campidoglio. L’apertura è totale, d’altronde, come ha ricordato Pannes, in America i sindacati (a cui è iscritto) partecipano ai fondi d’investimento e anche in questo caso daranno il loro contributo.

Pallotta è ripartito per l’America giovedì, convinto di aver colto nel segno.«Non ho alcun motivo – ha spiegato prima di salire sul jet a Ciampino – per credere che non verranno rispettate le tempistiche previste dagli iter burocratici. Tornerò a maggio per alcuni incontri già programmati». Quel giorno si augura di trovare il progetto già allo studio del Comune. E una Roma in .