26/04/2014 13:10
CORSERA (P. SARANDREA) - «Se vuoi diventare bravo, ma bravo davvero, devi restare concentrato su un obiettivo per volta. E adesso ho in mente solo questa partita col Palermo». Taglia corto sulle tentazioni Federico Viviani, talento del vivaio romanista approdato al Latina a gennaio, dopo una parentesi breve e sfortunata a Pescara.
Sarà che da queste parti sente quasi l’aria di casa, fatto sta che in tre mesi il regista della nazionale Under 21 si è ripreso la ribalta, anche grazie a una squadra che ha stravolto ogni pronostico: da sabato scorso, dopo aver espugnato anche il San Nicola a Bari, il Latina è secondo in classifica da solo e oggi sarebbe promosso direttamente in serie A. Appunto, però. Restare sul pezzo. Con Viviani lasciate comunque perdere i discorsi sul sogno mondiale in Brasile o sulla (probabile) Champions League il prossimo anno con la Roma.
«Sulla nazionale c’è poco da dire – spiega - lo stage è stato una esperienza bellissima e con Prandelli c’è stato grande feeling. Punto». Che molti lo indichino come l’erede naturale di Pirlo cambia poco, anzi. «Ma io sinceramente non mi ci vedo, credo per caratteristiche tecniche di essere più simile a De Rossi. Per carità però, loro sono due campionissimi e io ho ancora tanta strada da fare». E la Roma? «La domenica la guardo sempre in tv, la squadra ha fatto un campionato straordinario».
Oggi al «Francioni» arriva il Palermo capolista e le domande si spostano sulla B. «Arrivano i più forti, hanno fatto già 72 punti e saranno anche molto determinati, perché se vinceranno contro di noi guadagneranno la A con ben sei turni di anticipo. Ma noi abbiamo tanto entusiasmo, lo stadio sarà pieno, e poi abbiamo dimostrato di poter fare bene contro tutti». Passarla liscia oggi significherà avere in piede in serie A? «No, manca ancora tanto. Abbiamo altre sei partite di fuoco, le ultime quattro sono anche scontri diretti contro Crotone, Siena, Cesena e Spezia. Ci sarà da soffrire». Esserci, comunque, a questo punto e con questa classifica, è davvero sorprendente. «Latina è un posto meraviglioso, abbiamo lo stadio pieno tutte le volte, c’è grande fame di calcio. Per me è stata una scelta perfetta, venivo da un periodo complicato trascorso a Pescara e la società ha creduto in me. Poi, una volta arrivato, ho scoperto anche che questa squadra, tecnicamente valida, era anche un gruppo fantastico. Per questo vi dico, fidatevi: la serie A ce la meritiamo».