17/05/2014 12:31
IL ROMANISTA (D. GALLI) - La Roma ha già iniziato a scrivere il suo domani. Anzi, il dopodomani. Dopo avere ufficializzato il rinnovo di Pjanic, a Trigoria hanno lavorato sul contratto di Benatia. Il ritocco è stato formalizzato, è stato messo sul tavolo. La società ha provveduto. Ma (al momento) non sono previsti comunicati, non ce n’è bisogno perché un contratto esiste già, è un contratto peraltro ancora fresco di firma, è stato siglato nemmeno un anno fa e non c’è necessità di altri annunci. Mehdi se l’è meritato, se l’è guadagnato sul campo, perché in questa Roma funziona così: i soldi in più a fine mese, e soprattutto le stellette di capitano quando mancano Totti e De Rossi, si conquistano con quelli che Spalletti definiva una volta «i comportamenti giusti». Benatia ha tutto, ha classe e cervello. Sa che la Roma l’anno scorso ha compiuto un sacrificio economico non indifferente, pagandolo complessivamente all’Udinese 13 milioni e mezzo, dovendo inserire nell’operazione anche le comproprietà di due talenti come Verre e Lopez. Strategie. A Trigoria si sta lavorando da mesi per disegnare una squadra che possa lottare su tutti i fronti.
Prima di Roma-Milan, il ds Sabatini aveva rassicurato i tifosi: «Non credo che avremo necessità di vendere». Sarà così. La Roma ha la forza per non doverlo fare, anche se non è detto che non lo farà, che non venderà nessuno. Dipenderà dai calciatori. L’intenzione della società è di mantenere grosso modo la rosa attuale, rafforzandola. Saranno ceduti solamente i giocatori che si riterranno insoddisfatti. Questione di motivazioni, questione di testa, perché se non hai quella a questa Roma non servi. E il ragionamento vale per tutti. La società non deve vendere per comprare grazie alle risorse che entreranno in cassa dalla Champions. Denaro che non può essere interamente destinato a rinnovi di clamorosa entità, stile Pjanic per intenderci (un’eccezione: in caso contrario, Miralem sarebbe entrato nell’ultimo anno di contratto...), perché il club deve puntellare l’organico.
Già, ma in quale direzione? Ci sono tre ruoli sicuri sull’agenda degli uomini di mercato della Roma: un difensore centrale, un terzino che possa giocare indifferentemente sia a sinistra sia a destra, e un attaccante, probabilmente esterno. Se ci sarà la possibilità, a Trigoria proveranno a prendere anche un centrocampista giovane. Domanda: questo implica la bocciatura di qualche elemento, per esempio Dodò? No, affatto. La premessa è banale, scontata, la Roma sarà impegnata su tre fronti, e uno di questi sarà la Champions League. Sabatini, il dg Baldissoni e Garcia, che si muovono in sintonia nei loro rispettivi ruoli, proveranno quindi a rendere la Roma ancora più competitiva, perché nessuno a Trigoria ha voglia di fare la figura della comparsa al ritorno nel massimo torneo continentale. E poi c’è una rivincita da prendere, c’è un campionato da vincere. Domani c’è il Genoa, d’accordo, lo impone il calendario. Ma questa Roma sta già guardando al dopodomani.