13/05/2014 10:12
GASPORT (A. CATAPANO) - Gli striscioni per Daniele De Santis hanno indignato il papà di Ciro Esposito e sono finiti nel mirino della Procura di Roma, che aspetta la relazione della Digos. Ma per il giudice sportivo quelle scritte, accompagnate dai cori contro i napoletani, valgono appena 50.000 euro di multa, un buffetto rispetto alla squalifica (con sospensiva) della curva dell’Atalanta per il lancio delle banane ai giocatori di colore del Milan. Gianpaolo Tosel, stavolta, grazia la Roma. Per gli ispettori federali che domenica erano all’Olimpico, le invocazioni al Vesuvio e gli insulti ai napoletani — una chiara presa di posizione dopo la sparatoria di Tor di Quinto, elemento ulteriore per vietare la trasferta a Genova dei romanisti, decisione solo in attesa dell’ufficialità — sono partiti solo da un settore dello stadio (la curva Nord) e non presentano il requisito della «diffusa percettibilità», necessario a far scattare la chiusura del settore.
Testimonianze Eppure, chi era all’Olimpico ha percepito quei cori urlati da buona parte delle curve, anche perché sono stati gli unici, insieme agli insulti a Chiellini e alle forze dell’ordine, a interrompere lo sciopero del tifo contro i Daspo. Una ricostruzione confermata dalle testimonianze di chi ha provato a tifare per la squadra e a fischiare i cori discriminanti, ritrovandosi in entrambi i casi minacciato e colpito da energumeni armati di cinte. E qualcuno deve averli urlati i cori se ieri, dopo la presa di posizione di Pallotta, anche l’Associazione italiana Roma club, che rappresenta i tifosi della Tevere, è uscita allo scoperto: «Condanniamo senza se e ma il comportamento di quei tifosi della curva che, invece di incitare la squadra, hanno preferito riprendere a cantare cori antinapoletani e contro Napoli. L’Airc si dichiara contraria ad ogni forma di violenza e di razzismo, dentro e fuori dagli stadi, e prende nettamente le distanze da chi ritiene di collocarsi fuori dalla legalità».
L’indagine E mentre la richiesta di incidente probatorio presentata dai legali di De Santis ritarderà gli esami sulla pistola, è proprio nella galassia ultrà ai confini con la legalità che la Procura indaga per scoprire chi ha preso parte con De Santis all’agguato di Tor di Quinto. Nel mirino dei pm Albamonte e Di Maio potrebbero finire presto soggetti riconducibili alla Sud.