11/06/2014 16:45
La Giunta del Coni ha approvato la riforma della giustizia sportiva, che deve essere ora ratificata dal Consiglio Nazionale nella riunione di oggi pomeriggio. L'unico voto contrario è stato quello del presidente della Federnuoto, Paolo Barelli. Astenuto Fabio Pigozzi, membro di Giunta in quota dirigenti.
(adnkronos)
"Ho parlato spesso con il sottosegretario Del Rio - ha spiegato a margine il presidente del Coni, Giovanni Malago' - e non solo mi ha autorizzato, ma ha grande desiderio di dire che il governo ci tiene moltissimo alla definizione e alla chiusura della riforma della giustizia sportiva oltre all'approvazione degli aspetti relativi alla trasparenza, quindi siamo in piena linea dei dettami che si vogliono avere, questo credo sia un grande passo".
Resta "coerente" con il suo voto contrario il numero uno Fin, Paolo Barelli. "Il mio voto - ha spiegato a margine - e' in linea ed in coerenza con quello che e' stato il voto negativo che ho dato alle modifiche statutarie di dicembre. Io ritengo che questa sia un'intromissione nell'ambito dell'autonomia delle federazioni. Non concordo in particolare con la procura generale presso il Coni le cui conseguenze sono di intromissione su un'area ed un campo che dovrebbe essere autonomo".
Alla votazione odierna non ha preso parte il presidente della Figc, Giancarlo Abete, impegnato nella spedizione al mondiale Brasile 2014. Abete aveva votato contro la modifica dello statuto a dicembre. "Diciamo che e' andata bene che sta in Brasile...", ha ironizzato Malago' a margine, spiegando che la Figc "ha fatto osservazioni e le ha mandate - ha chiarito il presidente del Coni -, molte sue osservazioni, non tutte, sono state prese in considerazione, come quelle sulla richiesta di iscrizione ai campionati".
Nel passaggio successivo, avvenuto nel pomeriggio in Consiglio nazionale, le ultime modifiche, apportate dalla commissione presieduta dal professor Giulio Napolitano, hanno indotto a votare a favore anche uno degli ultimi contrari, l'ex presidente del Coni e attuale numero uno della Fip, Gianni Petrucci, che a dicembre aveva votato contro la riforma assieme a Barelli e al numero uno della Figc, Giancarlo Abete. "Devo dare atto a Giulio Napolitano e tutti gli estensori del regolamento - spiega Petrucci nel suo intervento - che tante cose sono state cambiate da allora. Ora dobbiamo vedere come va, per noi, come per il calcio e il volley, federazioni che giocano partite ogni giorno. Tuttavia esprimo il mio voto favorevole per la fiducia che ho di questi egregi professionisti".
Resta "coerente" con la scelta di dicembre invece il presidente della Fin, Paolo Barelli, unico a questo punto a votare contro in Consiglio nazionale e che ritiene le modifiche statutarie di dicembre "un'intromissione nell'ambito dell'autonomia delle federazioni". La riforma della giustizia sportiva, che prevede l'abolizione del Tnas con l'istituzione del Collegio di Garanzia, oltre alla nascita del super procuratore, entrera' in vigore dall'1 luglio e tecnicamente diventera' effettivo dall'inizio delle nuove stagioni sportive. Dalla votazione odierna resta anche l'incognita su come avrebbe votato il numero uno della Figc, Giancarlo Abete, da tempo perplesso su numerosi punti e che oggi era assente perche' al seguito della Nazionale azzurra in Brasile e quindi impossibilitato a votare. La riforma passa dunque con la semi-unanimita' (un solo contrario), ma con alcune perplessita' evidenziate anche dai membri del Consiglio. Quelle espresse dal presidente della Fit, Angelo Binaghi, circa i tempi di processi e indagini e sulla qualita' dei giudici, o quella del presidente dell'Assocalciatori, Damiano Tommasi, sul diritto di difesa dei tesserati. Va ricordato che il nuovo codice entrera' in un periodo transitorio di un anno in cui sara' possibile operare nuove modifiche: "Una riforma seria, ambiziosa e ragionevole - dice il presidente della Commissione, Giulio Napolitano -, un codice dal testo organico e unitario, completo e che puo' contribuire al miglioramento della giustizia sportiva. Un codice chiavi in mano, pronto per l'uso".
E a quote rosa: il 20% dei magistrati che presenzieranno agli organi neutri del Coni sono donne. Ci tiene a sottolinearlo il presidente del Coni, Giovanni Malago', che tiene a ricordare anche ai membri del Consiglio come lo stesso sottosegretario del governo, Graziano Del Rio, "non solo mi ha autorizzato ma ha grande desiderio di dire che il governo ci tiene moltissimo alla definizione e alla chiusura della riforma della giustizia sportiva oltre all'approvazione degli aspetti relativi alla trasparenza, quindi siamo in piena linea dei dettami che si vogliono avere, questo credo sia un grande passo".