Figc, Abete: "Confermo le dimissioni. Gestirò la Federcalcio fino al voto"

30/06/2014 19:42

 ''Cerchero' di gestire la situazione al meglio sino all'11 agosto (giorno dell'assemblea elettiva, ndr). Non ho impedimenti di lucidita' e non e' mia abitudine abbandonare la nave. Cercheremo di lavorare bene per le aree di nostra competenza come l'iscrizione ai campionati''. Lo ha detto il presidente della Figc, Giancarlo Abete, al termine del consiglio federale in cui ha formalizzato le sue dimissioni, maturate dopo la disfatta nel mondiale brasiliano. ''Ho detto alle componenti che mi sarei riservato di organizzare degli incontri per mantenere partecipata la conduzione della federazione - ha aggiunto il numero uno del calcio italiano che guidera' la federazioni sino alle elezioni -. Sono assolutamente confermate le motivazioni personali, professioniali e di politica sportiva che hanno reso le mie dimissioni irrevocabili''.

"Da quello che si legge sembra che il responsabile della morte di Ciro Esposito sia io. Evito di commentare in questa sede, lo farò in altre sedi e mi fermo qua", ha poi aggiunto Abete, interpellato sulla morte del tifoso del  dopo gli scontri che hanno preceduto la finale di Coppa Italia dello scorso 3 maggio.

''Carlo Tavecchio l'uomo giusto per la guida della Figc? Per motivi di opportunita' non rispondo. Non entro nella competizione elettorale perche' devo essere il garante del sistema delle regole. E' un carissimo amico - rileva Abete -, una persona di grande lealta' e capacita alla guida di una componente importante nel nostro mondo come la Lega Dilettanti. Auguro al mio successore un risultato migliore del mio''.

 Abete poi, nella conferenza stampa a margine del Consiglio Federale, lancia una stoccata al Coni: "E' evidente e tutti sanno che al di la' dei rapporti personali non c'e' condivisione da parte mia di alcune politiche sportive portate avanti dal Comitato olimpico. E' risaputo che io scelsi un altro candidato - prosegue Abete, riferendosi all'attuale presidente del Coni, Giovanni Malago' - ma non e' per questo. Ritengo che sia faticoso migliorare le situazioni delle federazioni sportive evidenziandone solo le criticita', non tenendo conto dei percorsi fatti in maniera lineare. Sappiamo che il calcio ha maggiore visibilita' ma l'attenzione deve essere rivolta a tutte le discipline sportive. Non ci possiamo poi porre il problema esistenziale che i 62 milioni ricevuti dal calcio sono troppi. Non voglio far riferimento a singole discipline - chiarisce in chiusura Abete - dico semplicemente che c'e' tanta attenzione sul calcio ma la problematica riguarda anche altre realta'".

"La nostra federazione e' delusa dal risultato sportivo, ma e' lineare nella gestione e per il livello di trasparenza. Non c'e' nessuna motivazione per impedire il rispetto delle regole democratiche. C'e' una base che ha il diritto e il dovere di scegliersi il proprio presidente e i consiglieri federali'', ha detto Abete in merito alla possibilita' che la sua federazione possa essere commissariata dal Coni. ''Io sono sempre stato per le logiche di rispetto del voto della base - ha aggiunto il numero uno del calcio italiano - , mi sono confrontato decine di volte con il voto delle base e ho una certa ritrosia alle logiche di commissariamento, dando titolarita' a soggetti che non hanno un riconoscimento. Diffido dalla cultura del commissariamento e da quelle culture antidemocratiche poco rispettose della realta' associativa''.