30/07/2014 14:47
«Con dispiacere lascio un incarico cui tengono molto. Però ho un avversario terribile, che sono riuscito a governare per 22-23 anni, e che alla fine però sta vincendo, ed è lo stress». Sono le parole con cui Arrigo Sacchi ha motivato la decisione di non rinnovare il rapporto con la Federcalcio in qualità di coordinatore tecnico delle nazionali giovanili (da U21 a U16). Il contratto dell'ex ct azzurro, siglato nell'agosto del 2010, scadrà domani.
Sacchi, nella conferenza stampa indetta in Federcalcio a Roma, ha poi aggiunto che a pesare nella scelta di lasciare l'incarico, oltre allo stress ci sono state anche valutazioni di carattere familiare e personale: «Ho avvisato la Figc già da un anno che a fine mandato avrei lasciato. Non sono stato un bravo padre, ho trascurato mia figlia, e non voglio fare lo stesso con la nipotina nata da poco. E poi non sono più un giovanotto, il mio recupero è più lento».
«Abbiamo lavorato molto in questo 4 anni, cercando di dare a questi ragazzi una mentalità e una dimensione internazionale, aumentando del 30-35% le partite - ha spiegato Sacchi -. In una nazione che non crede nei giovani dobbiamo ringraziare la Federazione per gli sforzi fatti».
La conferenza è stata aperta dalle parole del direttore generale della Figc, Antonello Valentini: «Siamo qui perchè domani scade il contatto di Arrigo, per noi è stato un aiuto fondamentale per far rinascere il sistema delle nazionali giovanili. Ha deciso di lasciare l'incarico a fine mandato, nonostante le nostre insistenze. Speriamo che in futuro possa ripensarci».