Galatasaray, Prandelli: "La mia è una scelta sportiva su un progetto vincente. Ho ricevuto minacce. Rossi? Mi ha deluso"

08/07/2014 15:53

"Ringrazio il Galatasaray, il presidente Unal Aysal, una persona con cui sin da subito abbiamo trovato una simbiosi, un personaggio carismatico che quando ti parla ti guarda negli occhi. La mia è una scelta sportiva su un progetto vincente". Sono le prime parole del nuovo allenatore del Galatasaray, Cesare Prandelli, nella conferenza di presentazione ad Istanbul. L'ex ct dell'Italia si è presentato dicendo "iyi günler", "buona giornata" e poi con l'aiuto dell'interprete, ha chiuso il suo primo intervento con "teşekkür ederim", "grazie", prima di firmare il contratto biennale con il club turco.  "Il presidente tiene la storia del club in primo piano e questa società ha una storia molto ricca. Abbiamo un futuro davanti. Un progetto che deve arrivare ad un obbiettivo di una squadra vincente, una squadra che offra un calcio redditizio e vincente", ha proseguito l'ex ct della Nazionale, impressionato dalle strutture del Galatasaray. "Ho visto il centro sportivo ieri, c'è una ottima organizzazione, con persone competenti, professionali e preparate, ci sono i presupposti per lavorare veramente bene".

Poi un messaggio: "tutti i tifosi, la società, tecnici e giocatori devo pensare allo stesso modo. Il leader deve diventare la squadra. Ci sono tanti buoni giocatori ma il pensiero più forte è quello di lavorare tanto per raggiungere un obbiettivo sportivo. Quando ci siamo parlati con il presidente ha detto che lui vuole raggiungere la quarta stella, una frase che mi ha dato la garanzia di serietà e di voler vincere", ha proseguito il tecnico italiano. 

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Intervistato dalla stampa italiana a margine della conferenza stampa di presentazione come nuovo allenatore del Galatasaray, Cesare Prandelli è tornato a parlare del disastro dell'Italia al Mondiale 2014, passando al contrattacco nei confronti di Mario Balotelli e Giuseppe Rossi. "Io e la mia famiglia riceviamo lettere di minacce dai tifosi. Potevo chiedere la buonuscita come fanno tutti gli italiani e invece mi sono dimesso con la volontà di non accettare proposte dall'Italia. Qualcuno dei miei giocatori è stato tradito dalla paura, ma non è vero che il gruppo era diviso. La presenza delle famiglie nel ritiro è stato un aspetto positivo della nostra spedizione, ma tra le gente che mi accusa c'è qualcuno sporco dentro.

Mi ha fatto molto male sentirmi paragonato a Schettino, ma questo è il cinismo del nostro calcio. Balotelli? Mario ha solo grandi colpi per il momento, ma deve ancora diventare un campione. Chi mi ha deluso di più dal punto di vista umano però è stato Rossi".

(sport mediaset)