04/11/2014 00:12
GOLD TV- «La rissa alla fine del mio rapporto col Milan? Alcuni snobbavano i tifosi e finimmo alle mani», a raccontarlo è Marco Amelia, ex portiere di Roma, Livorno e Milan, intervistato ieri sera durante “La Partita Perfetta”, trasmissione dell'emittente televisiva. Era l'inaugurazione di Casa Milan, nel maggio scorso, racconta il portiere di Frascati, «è stata l'unica volta che ho messo le mani addosso a qualcuno, a Bonera precisamente, ma in quell'occasione se l'è meritata. I dirigenti avevano chiesto alla squadra di scendere dal pullman per andare a salutare i tifosi, molti dei quali avevano preso un giorno libero dal lavoro per venire a vederci, per altro era stata un'annata ridicola per il Milan. I giocatori più rappresentativi non volevano scendere, poi, obbligati dai dirigenti, scesero. Quando risalimmo alcuni facevano i “simpaticoni” e finì in rissa. Il pullman è oscurato, ma la storia è venuta fuori lo stesso perché qualcuno non si è fatto gli affari propri. Mi dispiace sia venuta fuori, ma è andata così».
Dall'ultimo episodio, negativo, nel calcio che conta, al sogno ricorrente di Marco Amelia, campione d'Italia 2000-2001 con la Roma di Capello, seppur da terzo portiere: «Ho sempre sperato, anche quest'anno, di tornare in giallorosso – spiega Amelia -. In tutta la mia carriera ci ho creduto almeno un centinaio di volte, anche vedendo che cambiavano dirigenti e poi società. Mi sono offerto con proposte indecenti, ma non si è verificato e non per colpa mia. All'inizio di questa stagione ho chiamato i dirigenti mettendomi a disposizione, ma la Roma aveva già tre portieri, poi è dovuto rimanere anche Curci per le liste Champions, quindi un quinto portiere non sarebbe servito».