04/12/2014 19:49
ROMA TV - Leandro Cufré, ex calciatore giallorosso, è intervenuto quest'oggi ai microfoni dell'emittente televisiva ufficiale dell'As Roma. Ecco le sue parole:
"Mi sono ritrovato con gente con la quale mi son trovato molto bene. A Trigoria non è cambiato molto come struttura, ma la gente è diversa. Seguo la Roma? Sì, abbiamo una differenza di sette ore in Messico dove gioco ma la sera mi informo, così come il giorno della partita. Sono rimasto tifoso della Roma, tutte le città in cui sono stato mi hanno lasciato qualcosa. Tifosi giallorossi legati a me? Nel mio lavoro ho sempre dato il massimo, questo i tifosi l'hanno capito, magari ci sono stati calciatori tecnicamente più dotati di me ma io ho sempre dato il massimo, a disposizione del mister. Il ricordo più bello? Le undici vittorie consecutive ottenute nel derby, Totti era infortunato e ci tenevamo molto a vincere la partita con lui a bordocampo, era molto dispiaciuto perché aveva formato questo gruppo, vincere senza di lui pensavamo fosse molto difficile ma ci siamo riusciti. Il Mondiale del 2006? A Siena nel 2003/2004 ho trovato continuità, poi a Roma ho conquistato la Nazionale, l'anno del Mondiale siamo riusciti a entrare in Champions League, dopo il Mondiale sono andato al Monaco. Garcia? In Francia è molto rispettato, anche lui era lì quando giocavo al Monaco, ha una reputazione molto importante, si vede che tatticamente fa lavorare la squadra, domenica ho visto la partita dal vivo e da calciatore si vede che è uno che lavoro molto sulle palle inattive per esempio. Lo Scudetto? Mi auguro che lo vinca la Roma, ha una squadra fortissima e ha cambiato modo di giocare, fa molto possesso palla per arrivare in porta. Iturbe? In Argentina ha fatto molto bene, così come al Verona, mi auguro che continui anche qua, può farti vincere le partite. Totti ancora decisivo? Mi stupisce guardando l'età, dopo una partita ci vuole di più per recuperare, lui ha giocato a Mosca una gara incredibile e dopo tre giorni ha giocato nuovamente in maniera stupenda, lo vedo in grande forma. Questa voglia parte da lui perché tiene tanto alla Roma, alla squadra e ai tifosi. Vito Scala ha influenzato tantissimo questa sua magnifica carriera. Se ne parla poco ma riesce sempre a farlo stare sereno e tranquillo da quando era giovanissimo. Pallone d'oro? E' ovvio che abbia un sentimento maggiore per Messi, ci ho giocato due anni in Nazionale, lo conosco bene, una personalità unica, sempre disponibile però per merito non so chi lo meriti di più. Un saluto ai tifosi della Roma? Ringrazio perché ogni volta che vengo allo stadio mi ferma per strada, questo significa che qualcosa ho lasciato. Felice come qui a Roma non lo sono mai stato, anche quando all'inizio giocavo poco. Sarà sempre piacevole per me tornare, aprire il cancello di Trigoria e trovare tanti amici sarà una sensazione unica. Bruno Conti? Lui e Francesco devono stare qua a vita".