18/03/2015 09:09
Il presidente del Parma, Giampietro Manenti, e’ stato arrestato dagli uomini della Guardia di finanza nell’ambito dell’operazione, coordinata dalla Procura di Roma. L’accusa nei confronti del patron del Parma e’ di reimpiego di capitali illeciti.
Manenti è presidente del Parma calcio dallo scorso mese di febbraio ed era in attesa dell’udienza del Tribunale fallimentare fissata per il prossimo 19 marzo nella quale si era impegnato a portare un piano di rilancio del club senza, però, che nessuno credesse più alle sue promesse. Sin dal giorno del suo sbarco a Collecchio, infatti, aveva garantito di avere la possibilità di rilanciare il Parma pagando i debiti e investendo nuovi soldi, mai arrivati in Italia. Avevano suscitato scalpore i suoi viaggi in Slovenia per cercare di sbloccare fantomatici bonifici (mai giunti) e né il presidente della Figc, Carlo Tavecchio, né il sindaco di Parma, Pizzarotti, intrattenevano più rapporti con lui avendolo definito “non credibile”. (ansa)
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21.50 - «È troppo facile dire che non è responsabilità di nessuno. Ci sono e ci devono essere dei responsabili e bisogna individuarli nel rispetto non solo della piazza di Parma ma di tutto il sistema calcio e del nostro Paese». Lo ha detto il presidente del Coni, Giovanni Malagò, in merito al caso del club ducale. «Qualcuno o nel mancato controllo o nel lasciare la società in mano a chi non dava garanzie - ha aggiunto - onestamente ha creato un discredito così pesante».
Il n.1 dello sport italiano ha incalzato quindi i vertici del calcio. «Questa è una brutta storia che non deve più succedere - le sue parole - non è più pensabile che una società di calcio sia acquistata da chi non dà garanzie. È indispensabile cambiare le regole per evitare che domani ci sia un nuovo caso Parma». Che insegnamento diamo ai ragazzi? «I ragazzi guardano quel mondo: è l'emulazione, l'idolo, il tifo, la squadra del cuore, il campione. Ci sono state troppe cose che non sono andate bene negli ultimi tempi. Il calcio ha bisogno di una nuova era, un nuovo Rinascimento, regole chiare, comportamenti etici, personaggi che una volta per tutte devono essere allontanati e che discreditano tutto il sistema - ha concluso Malagò -. Lo dico nell'interesse del calcio, uno sport che amo e che è patrimonio di tutto il Paese, sennò non se ne viene a capo».
(ansa)
18.01 - «Mi meraviglio che non sia stato arrestato prima, che sia un imbroglione te ne accorgi dopo cinque minuti». Gino Corioni commenta così la notizia dell'arresto da parte della Guardia di Finanza del presidente del Parma Giampietro Manenti per «reimpiego di capitali illeciti». Corioni ha trattato con Manenti la possibile cessione del Brescia, poi l'affare è saltato. «Ero rimasto dubbioso su Manenti fin da subito ma mi era stato raccomandato da una banca importante che mi ha detto che poteva essere una buona occasione e mi ha fatto perdere un anno. La verità è che non ha i soldi ma ha qualche aggancio importante».
«Il caso del Parma è veramente incredibile se pensiamo che negli ultimi 5 anni avrà incassato 200 milioni mi chiedo come possa essere stato ridotto così. Una volta i presidenti non si sarebbero mai sognati di mettere le mani nelle casse delle società ma pensavano a fare crescere i propri club», conclude Corioni.
(adnkronos)
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17.40 - Il collegio sindacale del Parma ha assunto l'ordinaria amministrazione del club, dopo l'arresto del presidente Giampietro Manenti. Lo rende noto la società emiliana in una nota pubblicata sul sito ufficiale. «Il dottor Osvaldo Riccobene, componente del collegio sindacale Parma Fc ha incontrato questo pomeriggio presso la sala stampa del centro direzionale di Collecchio dipendenti e collaboratori del club per fare chiarezza sulla attuale situazione societaria. Il dottor Riccobene, come concordato con mister Donadoni, incontrerà domani pomeriggio anche la prima squadra e lo staff tecnico», si legge nel comunicato. «All'udienza pre fallimentare di domani, Parma Fc sarà rappresentata, oltre che dal dottor Osvaldo Riccobene, anche dall'altro sindaco dottor Enrico Siciliano», conclude la nota.
(fcparma.com)
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16.50 - «C'è il rischio di non giocare. Ad oggi è tutto in alto mare». Così Alessandro Lucarelli, capitano del Parma, parlando della partita di domenica contro il Torino nel giorno dell'arresto del presidente Giampietro Manenti e alla vigilia dell'udienza in tribunale in cui il club potrebbe essere dichiarato fallito. «Può darsi anche che domani chiudiamo bottega, se non viene concesso l'esercizio provvisorio. Io penso solo al Parma, a quello che stiamo subendo da mesi ed è qualcosa di ridicolo, non c'è fine alla vergogna. E tutti quelli che ruotano attorno al Parma stanno subendo delle umiliazioni che non meritano», dice il difensore. «L'arresto di Manenti - aggiunge il capitano ducale - non mi sorprende, visto il personaggio. Non abbiamo mai avuto fiducia in Manenti, ma speravamo che ci potesse dare una mano. Immaginate un pò voi in che situazione siamo».
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16.14 - Alessandro Proto è ancora interessato al Parma. Decisiva l'uscita di scena di Manenti, ma anche la possibilità di rallentare il possibile fallimento del club ducale.
(sky sport)
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16.05 - "Se la prossima partita ci sarà dipende da cosa dirà il Tribunale, la situazione è un po' assurda. Capisco che ci sono dei problemi ma a noi interessa solo garantire un futuro alla società, ai dipendenti e ai tifosi. Stiamo cercando di vivere il momento col massimo della professionalità, cercando di isolarci. La notizia di oggi ci ha scosso fino ad un certo punto. In Manenti non ho mai creduto. Per il futuro sarà fondamentale la pronuncia del tribunale, noi cercheremo di dare un futuro al club". Queste le parole di Antonio Mirante, portiere del Parma, che ha commentato così la vicenda dell'arresto del presidente Manenti.
(rai sport)
12.22 - Della delicatissima situazione del Parma ha parlato anche il team manager del club, Alessandro Melli: "Senza punto di riferimento? Non c'era neanche prima. Navighiamo a vista, non sappiamo cosa aspettarci né cosa fare in questo momento. La riunione? Dobbiamo parlare di come comportarci e confrontarci nuovamente. Domani Lucarelli sarà in Tribunale, vedremo chi sarà con lui"
(tuttomercatoweb.com)
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11.15 - Il procuratore aggiunto, Michele Prestipino, è intervenuto in conferenza stampa: "L'indagine ha avuto una durata molto breve e ha avuto risposta giudiziaria in termini praticamente immediati. Concorso in peculato all'associazione a delinquere, riciclaggio, reimpiego, frode informatica e per la prima volta applichiamo la nuova formula dell'autoriciclaggio. Abbiamo chiesto al gip che le condotte di reato siano aggravate dal cosiddetto metodo mafioso. Raramente capita - aggiunge Prestipino - di poter coniugare in modo così preciso e puntuale due caratteristiche che dovrebbero essere di ogni attività di indagine, cioè professionalità e tempestività. C'era la necessità di interrompere condotte di reato estremamente gravi in atto che si sarebbero portati a compimento senza i provvedimenti presi questa mattina".
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10.40 - Giocatori, staff tecnico e dirigenziale sono a Collecchio -o in arrivo nella sede del Parma - per discutere di quali saranno le mosse della società nelle prossime ore. Il Parma è senza un proprietario allo stato attuale e le poche teste pensanti rimaste in seno al club stanno cercando di decidere come proseguire nella gestione del club in questi due mesi residui di stagione.
(tmw)
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10.35 - Ispezione della Guardia di Finanza questa mattina a Collecchio. Negli uffici del Parma Fc si sono presentati sia gli agenti parmigiani che gli uomini del comando di Roma che stanno conducendo le indagini che hanno portato all'arresto di Giampietro Manenti.
(ansa)
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10.15 - Dal centro sportivo di Collecchio, arrivano le prime reazioni, come quelle del capitano Alessandro Lucarelli: "Non ho nulla da dire adesso, voglio capire solo se c'entra o meno il Parma e mi auguro che tutto questo finisca. Ogni giorno prendiamo bastonate in faccia non solo come Parma Calcio ma anche come città. E' da novembre che è difficile giocare, stiamo andando avanti solo per le persone che abbiamo dietro. Avremmo voglia di chiudere tutto una volta e per sempre perché sta diventando una farsa . Dico questo con tristezza perché è tutto uno schifo".
(gianlucadimarzio.com)
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10.10 - «Il problema Parma è un grande problema che riguarda il nostro sistema che va rivisto e organizzato. Bisogna operare con serietà, ci sono campionati allo stremo e che non ce la fanno più», è il commento di Renzo Ulivieri, presidente dell'Assoallenatori nonché ex tecnico della società ducale, all'arresto di Manenti. «Credo si ponga anche la questione Paese e la questione morale in tutto questo sistema al di là delle regole. Sto andando a Roma a discutere di regole più stringenti ma se manca la base -prosegue Ulivieri -. Credo che ci debbano essere regole dure, in questo mondo ci sono delle responsabilità morali, c'è la passione popolare. Se non teniamo conto di questo e pensiamo solo ai numeri sbagliamo».
(adnkronos)
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10.00 - Il sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, ha affidato a Twitter il suo commento alla notizia dell’arresto di Giampietro Manenti, presidente del Parma Calcio. Queste le sue parole: “Lo dissi da subito: a Parma nessun spazio per i disonesti. Nessuno sciacallo tocchi i parmigiani, la citta’ e la nostra squadra“.
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09.45 - A forte rischio la gara tra Parma e Torino: difficilmente l'Amministrazione Comunale concederà al club emiliano la disponibilità per lo stadio Tardini.
(gasport)
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09.30 - Svariate decine di milioni di euro trasferite, attraverso un sofisticato sistema di hackeraggio, da banche a carte di credito fondazioni e della squadra calcio del Parma. Ed è proprio il presidente del Parma Giampietro Manenti, l’arrestato più illustre delle 22 persone oggetto della misura cautelare da parte della Procura di Roma. Il patron del Parma è accusato di reimpiego di capitali illeciti. L’operazione del Nucleo tributario della Guardia di Finanza di Roma è ancora in corso con perquisizioni, in tutta Italia, nelle abitazioni e negli uffici dei 22 arrestati accusati, a vario titolo, di associazione a delinquere, frode informatica, utilizzo di carte di pagamento clonate, riciclaggio e autoriciclaggio aggravato dal metodo mafioso.
L’inchiesta delle fiamme gialle, coordinata dai procuratori aggiunti Nello Rossi e Michele Prestipino, ha scoperto anche la complicità di funzionari di banca che prendevano tangenti per occultare l’hackeraggio. Molti tentativi di trasferire il denaro sono falliti, spesso il denaro veniva in parte restituito. E se le fondazioni lo ricevevano alla voce «donazione», il Parma calcio lo otteneva illecitamente facendolo però risultare come sponsorizzazioni. C’è poi un’altra tranche delle indagini che riguarda l’utilizzo illegale di un fondo alla città di Palermo.
(lastampa.it)