02/03/2015 12:17
RADIO 1 - «Responsabilità di Figc e Lega nel caso Parma? Lo escludo nel modo più assoluto. Ci sono regole molto precise che prevedono tempi di controllo, decisioni successive ed eventualmente penalizzazioni, che sono poi le sanzioni previste». È quanto sottolinea il presidente della Lega di Serie A, Maurizio Beretta, ai microfoni dell'emittente radiofonica. «Ci sono dei dati valutati a fine giugno per l'ammissione al campionato dei club e riguardano il pagamento degli stipendi e la parte fiscale, e così ha fatto la Covisoc, evidentemente tutto era in linea con la parte sotto osservazione del mondo sportivo. Poi c'è stata una ulteriore verifica al primo di ottobre su stipendi, tasse e contributi. Il problema -prosegue Beretta-si è verificato a novembre e sono scattate le misure di penalizzazione, in termini di punti, che tutti conoscono, e poi il passaggio di mano della società». Sulle prime avvisaglie di un qualcosa che non andava nella società emiliana emerse nella vicenda della licenza Uefa il numero uno della Lega aggiunge: «Anche l'accertamento ai fini Uefa è stato fatto dagli organi della nostra Federazione. C'era un mancato pagamento di 300mila euro e in virtù di quella situazione il Parma non fu ammesso dalla nostra Federazione. Non c'è un sistema di controlli europeo ma nazionale. Ricordo si scatenò di tutto, si parlò di complotto e voglia di penalizzare una città ma venne fatto un lavoro rigoroso. Si tratta di un sistema che va benissimo ma funziona molto diversamente se ho la fila di pretendenti o una società in difficoltà, il meccanismo reale rischia di essere molto diverso». Su cosa accadrà alla società e sulla convocazione dell'Assemblea per venerdì, da alcuni contestata perché considerata intempestiva, Beretta chiarisce: «Bisognerà capire cosa accadrà, il punto è che dobbiamo guardare cosa è possibile e cosa non è possibile fare in questa fase. Ho letto critiche immotivate sulla Lega e la convocazione dell'Assemblea di venerdì prossimo. La convocazione è più che tempestiva, in una situazione così complessa in cui guardare a norme esistenti e a provare ad essere ineccepibili in forma e sostanza, serviva e serve una assemblea regolarmente convocata. Si discuterà su possibili iniziative da prendere in considerazione, ma poiché pende il ricorso per il fallimento presentato dal pubblico ministero di Parma, con un oggettivo stato di crisi, la Lega potrà assumere decisioni solo di concerto con la procura». Sull'ipotesi di un aiuto economico ai ducali per terminare la stagione il presidente della Lega Serie A aggiunge: «Questo è l'oggetto delle valutazioni da fare in una Assemblea con pieni poteri. Aspettiamo di vedere cosa accade, è una situazione molto complessa da affrontare con grande lucidità senza cedere agli stati d'animo e alle emozioni o a chi chiede decisioni nell'arco di un mattino. Servono studi precisi dal punto di vista giuridico, economico e sportivo». Domenica il Parma non è sceso in campo nella trasferta di Marassi su richiesta dell'Assocalciatori, decisione che Beretta non ha condiviso: «Su questa richiesta dell'Aic non ero molto d'accordo. Era giusto dare un senso di continuità e normalità, non eravamo nella situazione della settimana precedente con lo stadio di Parma non agibile. C'è stata una richiesta molto civile e il presidente federale ha scelto questa strada». Sulle critiche di immobilismo del mondo del calcio Beretta chiarisce: «Ricordo che ormai da quasi un anno abbiamo dato una enorme stretta con le compartecipazioni, questo ha dato una forte spinta alla riduzione. Abbiamo approvato il tetto alle rose pochi mesi fa, un meccanismo che va in maniera chiara in questa direzione. Con rammarico ricordo che l'Associazione calciatori si è pronunciata in maniera contraria. Con le norme e i regolamenti esistenti è stato fatto tutto quello che è previsto», prosegue il numero uno della Lega di Serie A. Infine sulle esternazioni di Lotito che aveva affermato che Beretta «non conta nulla». «Bisogna guardare allo stato delle cose. Non è la Lega che gestisce milioni di euro, la Lega vende in base alle norme i diritti televisivi e questi ricavi passano immediatamente nelle disponibilità delle società, sono risorse delle società. Se guardiamo ai poteri decisionali sono tutti a statuto nell'assemblea dei presidenti della Serie A che votano. La Lega è un soggetto di rappresentanza associativa, è la somma delle volontà e delle gestioni dei singoli club».